Le cornacchie stanno rovinando meloni, angurie e le altre colture da campo oltre alle attrezzature. Un’altra calamità naturale che si aggiunge a quella dei cinghiali.
L’allarme arriva da Coldiretti Alessandria che sottolinea come, soprattutto nella zona del Casalese e della Valcerrina, i danni siano ben visibili e all’ordine del giorno: dalle angurie ai meloni, ma anche pesche e albicocche, centinaia di quintali di prodotto andato distrutto in poche ore a causa di una presenza sempre più numerosa delle cornacchie che sono diventate un vero e proprio incubo per gli agricoltori.
“Riescono a sradicare le piantine appena messe a dimora, bucare e rovinare meloni, angurie e altri colture da campo e le attrezzature come le manichette per l’irrigazione, piuttosto che i teli per la pacciamatura – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Problemi che vanno ad aggiungersi quelli legati alla sfera igienico igienico-sanitaria, relativamente alla potenziale trasmissione di patologie agli allevamenti zootecnici. È ormai un problema cronico che colpisce molte aziende. Agricoltori e allevatori subiscono ogni anno danni che neppure i risarcimenti, quando ci sono e arrivano, possono coprire le perdite e comunque non rimediano alla impossibilità di poter programmare le produzioni”.
Una presenza che negli ultimi due anni è tornata in maniera prepotente mettendo in difficoltà i tanti frutticoltori alle prese con annate critiche per via delle condizioni meteoclimatiche, degli eventi avversi e, ovviamente, anche a causa del lockdown legato alla pandemia.
Un problema avvertito su tutto il territorio provinciale, senza distinzione, dalla collina alla pianura.
“È necessario mettere in campo soluzioni concrete che diano risposte agli imprenditori che meritano di poter programmare le proprie produzioni – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. In pratica i corvidi banchettano indisturbati nei frutteti predando i frutti usciti indenni dalle gelate di inizio primavera e dalle recenti grandinate. La presenza tra i filari di gazze e cornacchie è massiccia, si tratta di ‘specie opportuniste’ che danneggiano i frutti provocando un forte impatto sulle attività produttive agricole, nonché le uova delle altre specie direttamente dal nido, confermandosi quindi una minaccia anche per il patrimonio faunistico e l’ecosistema nella sua globalità”.
Secondo Coldiretti Alessandria, dunque, “occorre intensificare da subito azioni di contrasto più incisive attuando interventi di controllo delle popolazioni di questi uccelli predatori per semplificare sia l’iter degli interventi di contenimento sia delle richieste di risarcimento” concludono Bianco e Rampazzo.