Fondazione Cigno tutela i lavoratori
Dieci giorni fa la fondazione ovadese ha lanciato un appello alle imprese etiche della provincia di Alessandria per creare una rete di sostegno rispetto a quanto potrebbe accadere con il venir meno delle tutele del Decreto Sostegni. La risposta non si è fatta attendere.
“La crisi economica indotta dalla pandemia, il rischio che allo sblocco dei licenziamenti i primi a poterne soffrire possano essere proprio i pazienti più fragili, etichettati dallo stigma del cancro, che pure oggi persiste, ci ha indotto ad avviare un nuovo progetto per creare una partnership che coinvolga in modo diretto le imprese del territorio. Eravamo certi che gli imprenditori della zona non sarebbero rimasti insensibili. Questa è una provincia che sa fare la sua parte, sempre, che sa riconoscere i progetti che migliorano la qualità della vita. Sono già tre le aziende che hanno risposto al nostro appello. Tre aziende diversissime tra loro, con storie diverse, tutte accomunate dalla capacità innovativa e dall’etica di impresa: Italvalv di Basaluzzo, IKINOVA di Acqui Terme e QShop di Ovada” annuncia la presidente Angela Bolgeo.
“Contattateci, anche attraverso una semplice mail indirizzata a: fondazionecignoonlus@gmail.com” sottolinea Bolgeo.
Il progetto è rivolto alle aziende disponibili a sottoscrivere un patto di non licenziamento per i pazienti affetti da neoplasia, inserire tramite borse o contratti di lavoro pazienti che escono da esperienza di cancro, ad avviare progetti di riqualificazione del personale o ad offrire altre forme di supporto. Fondazione Cigno si impegna ad accompagnare le imprese etiche “cancer friendly” valorizzando ciascun percorso.
Fotografie e interventi su L’Ancora n.17/2021