Scoperta serra per coltivazione di marijuana, due arrestati
Asti. Da giorni erano giunte ai Carabinieri del Comando provinciale di Asti segnalazioni su di uno stabile disabitato, in frazione Migliandolo di Portacomaro, in un’area boschiva raggiungibile solo a piedi, che aveva destato sospetti per del fumo visto uscire e per il continuo via vai di persone, giunte con una BMW nera, si intrattenevano all’interno dell’edificio e dopo aver svuotato dall’interno la mobilia presente, accatastandola all’esterno, si allontanavano.
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Asti iniziavano giorni di appostamento e ciò che avevano constatato da subito era l’intenso odore di hashish del rudere e con le finestre oscurate da tende e la porta di accesso chiusa a chiave con un lucchetto.
Alle prime ore dell’alba del 17 marzo, i militari avvistavano la BMW nera con a bordo 2 persone che scese, si dirigevano verso il rudere. I militari intervenivano immediatamente, mentre facendo sul posto arrivavano pattuglie, per evitare l’eventuale tentativo di fuga.
I Carabinieri identificavano due persone: E. G., cl. 1998 di origine albanese residente ad Asti, e A. D., cl. 1989 residente a Tigliole (AT), entrambi già gravati da precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio. Gli interessati, venivano sottoposti a immediata perquisizione e del mezzo dove rinvenivano le chiavi per aprire il lucchetto della porta d’ingresso del rudere abbandonato oltre ad un forte odore di stupefacente all’interno dell’abitacolo.
Nel rudere veniva trovata una serra, allestita dai due uomini, con 131 piante coltivate di marijuana, con tutti gli annessi per la coltivazione idroponica quali schermatura delle pareti dell’abitazione, lampade con pellicola argentata finalizzata alla rifrazione della luce, ventilatori accesi, fertilizzante, svariate casse di bottiglie di acqua per l’irrigazione delle piante e accatastate all’esterno dell’abitazione, vasi, terriccio, innaffiatoi.
I Carabinieri appuravano anche il collegamento abusivo alla rete elettrica dell’Enel.
I fermati venivano condotti dai Militari presso le rispettive residenze per verificare eventuali ulteriori elementi di prova a loro carico. Presso il domicilio astigiano di E.G. era rinvenuta la somma contante di 6.000 euro; l’uomo regolarmente assunto come dipendente di un grande esercizio di distribuzione astigiano (percepisce una retribuzione mensile di circa 1.600 euro), il denaro veniva sequestro quale provento dell’attività di spaccio dello stupefacente.
All’interno dell’abitazione di A.D. venivano rinvenuti 100 grammi di hashish, 14 grammi di cocaina, 70 grammi di sostanza da taglio, 2 bilancini di precisione, una rivoltella a gas modificata, 10 proiettili da arma comune da sparo e 20 da arma da guerra oltre ad alcune cartucce per fucile da caccia.
I due uomini sono stati tratti in arresto per coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, furto di energia elettrica e detenzione di munizioni.
Su disposizione del PM della Procura della Repubblica di Asti, sono stati tradotti nelle carceri di Asti ed Alessandria in attesa del giudizio di convalida.