Acqui Terme. Islam, ebraismo e cristianesimo a confronto sul tema dell’arte, nella testimonianza di Don Aldo Meineri, nell’aula magna del seminario di Acqui Terme, il 15 settembre, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Dialogo come strumento per passare dal conflitto all’inclusione” di Massimiliano Marchetti. L’iniziativa, promossa dall’Archivio Storico Diocesano, in collaborazione con la commissione diocesana per l’ecumenismo e il MEIC, rientra nelle iniziative diocesane del progetto “Città e Cattedrali”.
Il dialogo funziona come strumento di pace, se animato da una sincera volontà di conoscenza dell’altro, scevra da pregiudizi. È facile cadere in giudizi approssimativi e nel fondamentalismo in campo religioso quando manca una cultura di base a partire dalla propria tradizione religiosa di appartenenza. In questo senso vanno interpretate tutte le iniziative in atto quest’anno per ricordare i 500 anni dalla Riforma luterana e dalla Controriforma cattolica, come quelle in programma ad Acqui Terme. Il tema qui posto al centro della discussione, è stata la raffigurazione del divino nelle tre grandi religioni monoteiste. Attraverso confronti e citazioni bibliche, il relatore ha dimostrato come Ebraismo ed Islamismo siano accomunati da una forte restrittività nei confronti delle immagini sacre, fino al divieto assoluto di raffigurare Dio. Da parte sua il Cristianesimo, pur avendo conosciuto nella sua storia una fase iconoclasta, è divenuto, a partire dalla seconda metà del III secolo, teologicamente disponibile alle raffigurazioni del divino, fino alla legittimazione anche in sede conciliare. […]
Maria Letizia Azzilonna
articolo completo su L’Ancora n.35 del 24 settembre 2017