Moscato, resa ad 80 quintali. Vendemmia al 24, 25 agosto
Canelli. Intensa attività per il nuovo Consiglio del Consorzio di Tutela dell’Asti docg. Il vicepresidente Flavio Scagliola, dopo la determina del 12 agosto da parte della Regione Piemonte, in accordo con le varie associazioni sindacali, ha esposto le varie decisioni già siglate il 2 agosto dal Consiglio a Torino, davanti ad alcune associazioni di categoria, sindacati, produttori, e all’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero.
«Quest’anno ci sarà un’unica resa di 80 quintali ad ettaro sia per l’Asti che per il Moscato, con dieci quintali ad ettaro per il blocage.
Per i Moscatisti, ossia i piccoli vinificatori di Moscato d’Asti, nonostante la resa rimanga la stessa, i dieci quintali, eventualmente sbloccati, avranno una tariffa erga omnes di 100 euro in sovraprezzo in modo da disincentivarne lo sblocco (l’uva costerebbe il 40% in più) e smaltire le giacenze. I Moscatisti non perderanno il fondo promozionale.
Il prezzo, con l’approvazione del cda, è stato fissato a 10,50 al miriagrammo. L’aromatico potrebbe crescere da 30 o 40».
A quando la vendemmia del Moscato?
«Per la vendemmia, in generale, tutto dipenderà dalla pioggia. Gli acini ora sono piccoli e pesano poco. Con qualche precipitazione regolare tutto potrebbe cambiare, in particolare per la Barbera.
Per le vendemmie, quella del Chardonnay è già ultimata; quella del Moscato, quest’anno quantitativamente minore, inizierà verso il 24-25 agosto. Sulla sua qualità, ne saprò di più lunedì prossimo con la riapertura del terzo campionamento dei primi quadri aromatici. La raccolta delle uve a bacca nera partirà nei primi giorni di settembre, mentre quella della Barbera d’Asti, che presenta gradi elevati, ma poca quantità, sarà anticipata verso la metà settembre».
Del tuo nuovo compito nel Consorzio?
«C’è da correre, ma il lavoro non mi fa paura e c’è molto entusiasmo e voglia di lavorare bene e insieme».
Come ad ogni precedente vendemmia, abbiamo sentito il sempre illuminato parere dell’amico, noto produttore e storico Gian Luigi Bera.
«Quest’anno, la vendemmia, non solo a livello locale, con le gelate, le grandinate, la siccità e il caldo torrido sarà problematica, molto anomala. Il Moscato è maturo. Qualcuno l’ha già vendemmiato per sfruttare la sua iniziale spiccata acidità a fare il ‘Secco’. I più inizieranno intorno al 25 agosto, anche se le voci, al momento, sono discordanti. Le uniche certezze sono queste: le rese saranno in calo, sia come quantità totale che come mosto; i vini con acidità bassa, più concentrati, avranno bisogno di una vinificazione attenta e particolare, con maggior fatica e più lavoro; il prezzo del vino non è più vincolante, ma consigliato, conformemente alla presa di posizione del Consiglio, dei Confederati e dei Sindacati».
La quantità sarà bassa e la qualità?
«Lunedì, 21 agosto, vedremo l’esito della terza curva di maturazione. La qualità dovrebbe risultare salva. Certo va tenuto in considerazione che ci sono state anche vigne in sofferenza con seccature ed ustioni».
Comunque?
«Vuol dire che arriveremo a piantare i fichi d’india o il cactus. Si corre, si corre e poi si è sempre all’ultima filera. Mi piacerebbe riuscire a non prendermela, ma non riesco ancora a giungere al livello dei saggi».