Per alcune difficoltà logistiche, quest’anno “saltano” alcune sagre estive
Ovada. Scorrendo il calendario delle sagre estive del territorio ovadese, colpisce l’assenza di importanti appuntamenti che da anni accompagnavano le calde serate di luglio e agosto.
A Rocca Grimalda, per la festa patronale di San Giacomo, niente Sagra del cinghiale al Belvedere Marconi, che attirava tantissima gente e di cui parte del ricavato andava alla Casa di riposo Paravidini.
La “festa delle streghe” a Carpeneto, unica nel suo genere l’8 agosto, non si farà. Era un appuntamento in grado di richiamare in paese migliaia di persone, catturate dall’atmosfera “magica” e surreale in cui l’intera, originalissima festa si svolgeva, tra streghe, cartomanti e fattucchiere.
Terzo, significativo esempio: “Costa Fiorita” nell’omonima frazione ovadese, quest’anno “salta”. Forse l’appuntamento più classico e tradizionale di Ferragosto, due serate in grado di far salire su in frazione tantissimi ovadesi e non solo.
Tre esempi questi che possono valere per tutti ma perché “saltano” quest’anno in zona alcune feste così molto partecipate?
I “paletti” della burocrazia e della normativa sulla sicurezza prima di tutto e le conseguenti difficoltà logistiche, poi la mancanza di ricambio generazionale e gestionale: i cosiddetti paletti si sono fatti ancora più restrittivi e “logoranti” per alcuni organizzatori di feste e sagre che, alla fine, molto probabilmente, non se la “sono più sentita” di correre dietro a certe, precise responsabilità ed hanno così rinunciato.
Alcuni, non tutti: ma non si può dar colpa a nessuno di non volersi assumere responsabilità che possono essere anche pesanti.
Altri a quanto pare se la sono invece sentita, guardando forse alla tradizione sentita del posto ed al “vuoto” che si sarebbe creato in loco senza “quella festa”.
La sicurezza di tutti, prima di tutto. Ma l’Italia e dunque anche la zona di Ovada, quando si parla di organizzare sagre, sono piene di “paletti”, di cui molti giusti, altri forse troppo restrittivi, tali da indurre talvolta alla rinuncia.