Piemonte

Maltempo: allarme per ortaggi e frutta, il freddo arriva dopo l’inizio anno più caldo di sempre

Preoccupano gelate e repentino abbassamento delle temperature accompagnate da vento forte

Il colpo di coda dell’inverno dopo l’inizio della primavera colpisce la provincia di Alessandria dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al ritorno del freddo.

E’ quanto emerge da un monitoraggio sul territorio della Coldiretti sugli effetti del brusco abbassamento delle temperature accompagnate da vento forte e allerta meteo.

Con il crollo delle temperature è allarme gelate su tutto il territorio alessandrino, dove lo sbalzo termico rischia di causare gravi danni agli alberi da frutto, in primis ciliegie, albicocche e pesche, ma anche alle verdure in campo, dopo un inizio 2024 che si è classificato come il più caldo di sempre.

Ad affermarlo è Coldiretti Alessandria in occasione del ritorno del freddo e del maltempo con la colonnina di mercurio in picchiata, temporali e allerte meteo in tutta la provincia.

L’arrivo del gelo in pianura compromette la futura produzione di fragole ma anche ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli già fioriti ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come lattughe, asparagi, bietole, cavoli, spinaci, fave e piselli. Infatti, l’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura. Senza contare le conseguenze dello sbalzo termico che ha, inevitabilmente, un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Gli agricoltori, dove possibile, cercando dunque di correre ai ripari mettendo teloni protettivi su frutteti e campi, anche per evitare eventuali grandinate, spesso legate all’improvviso sbalzo termico, con un investimento economico spesso molto oneroso.

Il freddo arriva dopo che i primi tre mesi del 2024 hanno fatto segnare una temperatura superiore di 2,04 gradi rispetto alla media storica, il massimo di sempre per il periodo secondo l’analisi di Coldiretti su dati Isac Cnr, favorendo anche fioriture precoci che rischiano di essere bruciate dal gelo.

Il caldo record si è fatto sentire maggiormente al Nord, dove si è registrato un aumento di ben 2,20 gradi rispetto al consueto, e ha accelerato i processi di sviluppo delle colture che risultano più vulnerabili alle gelate tardive.

Il cambiamento climatico si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro a livello nazionale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Fondamentale valorizzare la risorsa irrigua e non sprecare la pioggia: l’unica soluzione è costruire e mettere in connessione tra loro una rete di invasi sostenibili, fatti senza uso di cemento, che assicurino acqua per i cittadini, per le coltivazioni e per la produzione di energia rinnovabile”.

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