Interessati soprattutto concimi idrosolubili utilizzati nella fertirrigazione, prime tensioni sui prezzi
Le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso rischia di ostacolare le importazioni dall’Asia di fertilizzanti per un valore di circa 200 milioni nel 2023 con preoccupante impatto sui costi di produzione delle imprese agricole.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat nel sottolineare che si tratta di ben il 15% del totale delle importazioni di fertilizzanti in Italia, in riferimento al documento di Italia, Francia e Germania al Consiglio Affari Esteri sulla missione navale Ue nel Mar Rosso.
Ad essere interessati sono soprattutto i concimi idrosolubili che vengono utilizzati nella fertirrigazione e per i quali si avvertono già le prime tensioni sui prezzi.
Difficoltà per il settore anche sul lato dell’export agroalimentare Made in Italy in Asia che vale 5,5 miliardi nel 2023 del quale quasi il 90% raggiunge i Paesi di destinazione per via marittima e si scontra l’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, hanno portato ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza.
“Una situazione che impatta pesantemente sui prodotti deperibili come l’ortofrutta fresca con l’allungamento dei tempi che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Tra gli altri alimentari interessati alle esportazioni in Asia c’è l’ortofrutta fresca e trasformata per un valore attorno al miliardo di euro, pasta e prodotti da forno per 800 milioni, dolci per altri 400 milioni e vino per oltre mezzo miliardo con la Cina che si contende con gli Usa il primato nel consumo di rossi di cui l’Italia è tra i primi tre Paesi fornitori”.
Si tratta di un cambiamento che ha provocato il forte aumento dei costi di trasporto che sulla rotta mediterraneo-Cina sono arrivati praticamente a quadruplicare dall’inizio dell’anno ad oggi, mentre per arrivare in India circumnavigando il continente africano si impiega più di quaranta giorni rispetto ai ventotto attraverso lo stretto di Suez. Ciò comporta oltre al deperimento delle merci, l’aumento di diverse centinaia di dollari in più rispetto alle tariffe attuali e si paventa alla possibilità che venga addirittura applicato un «supplemento per il rischio guerra».
“Coldiretti, già da tempo, chiede già che venga messa in atto una task-force a livello nazionale per rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Ora bisogna accelerare sulla risoluzione di un problema che sta rischiando di mettere totalmente KO l’economia internazionale perché quanto sta accadendo sul Mar Rosso è una crisi di grandi proporzioni che sta paralizzando il traffico marittimo”.