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Paroldo, l’estate di San Martino fiera del tartufo dell’Alta Langa

Paroldo. L’ultimo sprazzo di sole importante, prima che si facciano sentire i rigori dell’inverno, ci è regalato dall’estate di San Martino che a Paroldo,  piccolo paese dell’Alta Langa, è celebrata in modo singolare, intenso. In un’atmosfera suggestiva, Paroldo torna ad attribuire l’antico significato ai giorni dell’estate di San Martino: preludio di un inverno tutto da vivere attraverso le veglie, i racconti di Masche, il pranzo di Natale, i primi lavori nelle vigne al “sorì” sul finire di febbraio.

Paroldo ha raccolto la tradizione e ne ha fatto un momento di festa.

L’evento, che da anni si svolge a Paroldo nei giorni immediatamente vicini all’11 novembre “San Martino” è “musica” per chi crede nelle tradizioni come ad un fatto di radici, per chi, attraverso i volti dei tanti mestieranti, rivede la sua vita, per chi, sentendo i racconti delle “Masche”, ritorna “com’era bambino”.

Rievocazioni di un tempo che fu, gastronomia e cultura sono gli ingredienti della manifestazione.

Saranno riproposti quest’anno, gli appuntamenti dedicati alla cucina: la cena a lume di candela con i racconti di Masche del venerdì sera, la tradizionale bagna caoda presso le famiglie il sabato sera ed il pranzo di San Martino la domenica.

Il fine settimana di festa inizia con la cena delle Masche in programma venerdì 11 novembre presso la trattoria Salvetti (0174 789131) e il Bistrò 25Miglia (335 5944379) a cui è possibile rivolgersi direttamente per le prenotazioni. Una serata dove si cena alla fioca luce delle candele, gustando piatti tipici di una cucina ancorata alla tradizione, attenta ai sapori veri che un tempo sulle tavole dei nostri nonni non potevano mancare, quali un buon minestrone cotto per ore nel forno a legna, brus, formaggi, antipasti cucinati con prodotti locali.

E come accadeva nelle cene di tanti anni fa, il tutto sarà accompagnato con racconti di Masche che gli adulti raccontavano tra di loro ed ai più piccoli per intrattenerli e un po’ spaventarli.

Al termine di questo incontro ha inizio quello che costituisce l’evento clou dei tre giorni di manifestazioni e che è “La notte delle Masche”. Da sempre una serata che raccoglie grande interesse e che rappresenta ormai un appuntamento irrinunciabile per un sempre maggior numero di estimatori della “bagna caoda”, un vero “must” nel panorama delle sagre.

Dalle ore 18, i partecipanti saranno accolti dalle note dei gruppi musicali e da suoni, luci e racconti suggestivi nella piazza principale del paese dove potranno gustare i primi assaggi di quello che offre la gastronomia locale, per poi proseguire il percorso verso la borgata “Cavallini”, una delle più caratteristiche del paese, contrassegnata dalla presenza di numerosi edifici in pietra di Langa, alcuni di questi oggetto di un sapiente ed attento recupero a cura del Comune.

Poi si apriranno le porte delle case di Paroldo.

Come un tempo, ci si ritrova nelle case dei paroldesi, al caldo, davanti alla “bagna caoda”, il piatto forse più tipico della nostra cultura, contornato da fresche verdure di stagione. Si è desiderato ricreare l’atmosfera delle veglie di una volta, quando ci si ritrovava davanti al fuoco per stare insieme, quando i più vecchi raccontavano le storie delle Masche, quando gli uomini parlavano del lavoro con un bicchiere di rosso tra le mani e le donne cardavano la lana.

Paroldo è l’unico paese che apre letteralmente le porte delle sue case agli ospiti che arrivano di anno in anno sempre più numerosi. Si aprono le porte di alcune abitazioni della piazza e di altre borgate del paese, oltre agli edifici Comunali, tra cui gli splenditi locali recuperati della borgata dei “Cavallini”. Una dimensione veramente familiare fortemente voluta, sia per coinvolgere maggiormente gli abitanti, sia per offrire un’occasione diversa di stare insieme, un’occasione che proviene dai ricordi della vita contadina.

La veglia rappresenta un momento davvero unico: è l’attesa per il giorno di festa che seguirà, è un momento per ritrovarsi, un’occasione per risentire quel calore e quella semplicità che gli abitanti di Paroldo cercano ogni anno di donare a chi fa loro visita. 

E se alle Masche l’aglio non sarà di sicuro gradimento, pazienza; la ricetta del piatto tradizionale non può essere disattesa.

E per finire in bellezza, appuntamento per tutti alle 23,30, presso il Bistrot per gustare le caldarroste accompagnate da un buon bicchiere di vin brulè.

La domenica è la giornata che conclude degnamente la tre giorni paroldese di “San Martino”.

La Fiera apre le sue porte ai visitatori alle ore 9. La Piazza del paese e la Borgata “Cavallini” faranno da cornice ai numerosi espositori: agricoltori, artigiani e rappresentanti di alcuni consorzi di tutela del nostro territorio. Tartufi, formaggi, castagne, mieli, vini, erbe aromatiche, verdure ma anche sculture, dipinti, manufatti, lavorazioni in legno cattureranno l’attenzione degli avventori.

Fiera di San Martino vuol dire anche Pietra di Langa, materia prima che ha reso unica l’architettura del nostro territorio. Questa pietra arenaria, oltre ad impreziosire da sempre gli edifici delle colline di Langa, si trasforma in vera e propria opera d’arte tra le mani sapienti di artigiani ed artisti, che durante tutta la giornata presenteranno le proprie creazioni.

Alle ore 10 in piazza del Municipio si svolgerà la premiazione concorso del fotografico “Le forme dell’acqua”, quindi all’investitura dei nuovi Cavalieri di San Martino con la consegna dell’ormai celebre Mantello di San Martino (Premio Fedeltà a Paroldo) a coloro che si sono adoperati per la crescita e la valorizzazione di Paroldo.

Verso le 12,30, le eccellenze enogastronomiche del territorio, sapientemente lavorate, saranno al centro del “Pranzo di San Martino”, presso la trattoria Salvetti e il Bistrò 25Miglia. Inoltre è previsto un intrattenimento gastronomico a cura della Pro Loco di Paroldo e dello Sci Club di Ceva.

Durante l’intero pomeriggio si potranno gustare le caldarroste accompagnate da un buon bicchiere di vino presso i locali della Pro Loco.

Sarà inoltre possibile visitare l’Ecomuseo della pecora delle Langhe sabato dalle 15 alle 24 e domenica mattina e pomeriggio.

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