Serata di apertura dell’anno sociale 2023/2024 del Serra Club
L’accogliente e raccolto Santuario della Madonnina venerdì 27 ottobre ha ospitato la serata di apertura dell’anno sociale 2023/2024 del Serra club della diocesi di Acqui.
Dopo il saluto del presidente Efisio Chiavegato, la messa officiata dal vicario generale della diocesi mons. Paolo Parodi affiancato dal serrano don Giambattista Giacchero. Nel corso della celebrazione, arriverà anche il direttore della Caritas don Giovanni Falchero.
Gian Carlo Callegaro ha letto la lettera di S. Paolo ai Romani e Michele Giugliano il salmo responsoriale mentre le intenzioni di preghiera contenute nel pieghevole preparato da Angela Olivieri sono state lette da Franco Rapetti.
Nella sua omelia mons. Parodi, prendendo spunto dalle parole del Vangelo secondo Luca “quando vedrete una nuvola salire da ponente, subito dite “Arriva la pioggia” e così accade. E quando soffia lo scirocco dite: “Farà caldo” e così accade. Ipocriti! sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?” E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”. “Questo ci fa dire – ha spiegato il celebrante – che le previsioni del tempo interessavano già ai tempi di Gesù e continuano ad interessare. Le previsioni del tempo, quelle del meteo, sono uno dei programmi più seguiti: abbiamo anche l’apposita app sul telefonino.
Forse anche in questo cambiamento climatico ci troviamo un poco spiazzati nel riscontrare che i proverbi metereologici di una volta non funzionano più tanto e allora ricorriamo alla più moderna tecnologia. Gesù sgrida i suoi conterranei perchè sanno prevedere il tempo, cogliendone alcuni segni (la nuvola) ma non sanno discernere quelli, i segni, spirituali. Non si sa cogliere lo Spirito. Allora occorre domandarsi perchè sappiamo cogliere i fenomeni naturali e non questi. Forse è perché quelli ci interessano, ma è il cuore, infatti, che rende attenti gli occhi. Quando invece il nostro cuore si disinteressa, allora non vediamo e non riconosciamo niente.
Chi ha interesse per qualche cosa, vede anche le più piccole possibilità per agire, e ne approfitta. C’è un programma di successo che si chiama “Che tempo che fa”, in cui si colgono le tendenze culturali del nostro tempo, l’aria che tira. Anche noi dovremmo essere attenti a sentire il vento, non quello del sapere umano, ma quello della brezza di Dio. Cogliere i segni del tempo, come si usa dire. Quella del segno dei tempi è una immagine recuperata dal Concilio Vaticano II.
Segni che ci indicano la presenza o il disegno di Dio, perché la chiamata del Signore, in ogni tempo, passa attraverso la storia e le istanze. Ci sono eventi che possono essere eletti come segni, che in una visione di fede, suggeriscono a chi è attento le vie attraverso le quali Dio ci chiama ad agire: a volte si tratta di persone, di grandi mutamenti storici, di valori che emergono alla luce che creano nuova consapevolezza. In questi tempi di cambiamenti non solo climatici, i segni dei tempi, per quanto riguarda la nostra Chiesa, sembrano indicare una maggiore valorizzazione delle ministerialità laicali, una maggiore sinodalità, che vuol dire anche una più universale partecipazione”.
Dopo aver ricordato la figura di mons. Livio Maritano, fondatore del Serra Club di Acqui, ha così concluso: “Il Serra club ha il grande compito di pregare e sostenere in vari modi le vocazioni sacerdotali. Continuate a farlo. Ve ne siamo grati. Aggiungiamo anche la preghiera perché tanti laici accolgano la vocazione ad un maggior impegno per le necessità delle nostre comunità cristiane”.
Al termine della S. Messa mons. Parodi ha anche brevemente commentato la lettera pastorale del Vescovo con la quale il padre scrive al proprio gregge. “Partirono senza indugio”. “E’ il titolo tratto da un brano evangelico di Luca che riferisce dei due discepoli che camminano, senza indugio, correndo, con il cuore pieno di gioia, verso Gerusalemme per andare a comunicare agli altri discepoli cosa era a loro accaduto: Gesù era veramente risorto.
Un testo preso come riferimento già per l’incontro diocesano del 16 settembre. In questa lettera viene posto in evidenza come ci troviamo davanti ad un’epoca di cambiamenti, anche se è molto difficile cambiare mentalità da una Chiesa clericocentrica ad una Chiesa sinodale, fondata sulla responsabilità condivisa in quanto non sappiamo più quello che era e non sappiamo quello che sarà. Il passaggio tra una Chiesa clericocentrica ad una Chiesa sinodale fondata non più sulla figura del prete, ma, come era nei primi secoli, sinodale dove tutti avevano diritto di parola”. Mons. Parodi ha quindi indicato sei punti essenziali della lettera Pastorale raccolti durante l’incontro del 16 settembre.
1°-Ascolto della parola di Dio contenuta nelle sacre scritture e nei Vangeli facendo in modo che i preti si concentrino sulle frasi del Vangelo, ma dove si tenga conto anche di quanto letto prima.
2°-Celebrazioni eucaristiche che vedano una migliore preparazione all’eucaristia. Siccome ogni sacerdote alla domenica è chiamato a celebrare diverse messe è bene che quando arriva in chiesa possa trovare una comunità pronta, con i libri aperti, nella pagina giusta, ed esegua canti non improvvisati.
3°-Lettura degli Atti degli apostoli favorendo incontri di formazione sia a livello diocesano che parrocchiale con la possibilità di ritrovarsi in gruppi, non grandi, per leggere assieme e commentare qualche libro sulla Chiesa nascente.
4°-La preghiera comunitaria con persone che si ritrovano in gruppi senza la presenza del sacerdote per essere a loro volta in grado di tenere informata la comunità.
5°-Maggiore attenzione ai Consigli parrocchiali e Consigli per gli affari economici formati da persone che mettono a disposizione della comunità il loro tempo. Gli stessi devono avere un segretario che coordina il loro impegno scegliendolo tra le persone propositive che vivono nella parrocchia.
6°-Nelle parrocchie senza prete residente, eleggere tre persone che a turno curano la chiesa perché nessuno è il padrone della chiesa”. Mons. Parodi ha così concluso il suo apprezzato intervento: “Questi sono i suggerimenti e gli obbiettivi in cui si colloca questa lettera. Speriamo che le cose crescano per il futuro”.
Al termine, il trasferimento nella Mensa della solidarietà mons. Giovanni Galliano per la conviviale durante la quale il presidente Efisio Chiavegato e il segretario Michele Giugliano hanno presentato il nuovo concorso scolastico “Essere “per l’altro” ciascuno può dare il proprio contributo per realizzare una Società accogliente e amichevole, compassionevole e solidale, giusta e libera”. È riservato agli alunni della scuola primaria e ai gruppi catechistici parrocchiali: la scadenza per la presentazione degli elaborati è confermata per il 15 gennaio 2024. Una iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione di tanti serrani tra i quali Gian Carlo Callegaro e Monica Cavino.
O.P.