Si è svolta il 30 settembre e l’1 ottobre a Roma l’assemblea dei referenti diocesani del cammino sinodale
Dopo i due giorni trascorsi a Roma per la veglia ecumenica di preghiera per il Sinodo e per l’assemblea dei referenti diocesani del cammino sinodale riteniamo sia importante aggiornarvi di quanto abbiamo vissuto proprio perché la nostra presenza cerca sempre di essere rappresentativa della nostra realtà diocesana. Come ogni volta sono momenti di grazia e riteniamo importante scandire queste tappe del nostro cammino sinodale condividendole con voi.
Possiamo dire che il 30 settembre è iniziata a tutti gli effetti la fase sapienziale del cammino sinodale e con la veglia Ecumenica di preghiera in Piazza San Pietro il Papa ha pregato insieme ai rappresentanti delle altre confessioni cristiane, con i referenti diocesani del Sinodo, Vescovi, preti, religiosi e religiose, teologi e teologhe, i membri del comitato centrale, responsabili di associazioni e movimenti ecclesiali… si è cercato veramente di rappresentare il Popolo di Dio che sta cercando di capire come camminare insieme in questo tempo. È stato un momento di grazia dove abbiamo potuto rimettere a fuoco la sacralità di questo cammino che si genera soltanto in un profondo clima di preghiera e il lungo momento di silenzio ha parlato ai nostri cuori più di tante parole.
Il Papa ha saputo farci comprendere il valore del silenzio, ecco alcune sue parole:
“Il nostro non è stato un tacere vuoto, ma un momento carico di attesa e di disponibilità. In un mondo pieno di rumore non siamo più abituati al silenzio, anzi a volte facciamo fatica a sopportarlo, perché ci mette di fronte a Dio e a noi stessi. Eppure esso è alla base della parola e della vita……. D’altronde la verità non ha bisogno, per giungere al cuore degli uomini, di grida violente. Dio non ama i proclami e gli schiamazzi, le chiacchiere e il fragore: Dio preferisce piuttosto, come ha fatto con Elia, parlare nel «sussurro di una brezza leggera» in un “filo sonoro di silenzio”. E allora anche noi, come Abramo, come Elia, come Maria abbiamo bisogno di liberarci da tanti rumori per ascoltare la sua voce. Perché solo nel nostro silenzio risuona la sua Parola.”
Possiamo dire che in questa veglia abbiamo avuto la prova tangibile che non camminiamo da soli, ma che il processo avviato nelle Diocesi si innesta nel cammino universale e che i frutti del lavoro delle chiese locali e continentali confluiscono nel lavoro delle sessioni sinodali. Come sapete la prima sessione del Sinodo dei Vescovi si svolgerà dal 4 al 29 ottobre 2023 e vi parteciperanno con diritto di elaborazione e di voto anche laici e laiche, religiosi e religiose, esperti ed esperte nei diversi ambiti di approfondimento per elaborare delle proposte concrete che poi finiranno sul tavolo della Chiesa chiamata a prendere le decisioni finali a partire da maggio 2024, in quella che sarà la terza ed ultima fase del Sinodo quella cosiddetta profetica.
Durante l’assemblea ci siamo resi conto del valore del protagonismo delle Chiese locali che in questa fase sapienziale di discernimento hanno il compito di “trovare il diamante racchiuso nella materia grezza”, siamo coscienti che questo richiederà preghiera, lavoro, fatica e coraggio ma siamo coscienti che solo così potremo donare all’umanità la bellezza racchiusa nella vita del Vangelo. Ci è chiesto di elaborare proposte concrete che siano radicate nei due anni di ascolto e che non siano la riedizione di quanto si è sempre fatto e che ormai non parla più alle persone del nostro tempo, sempre vigilando che non si esca dalla realtà sacra che deve contraddistinguere il cammino sinodale. In questo lavoro “sapienziale” che è chiesto anche alle Diocesi, siamo chiamati a scegliere uno o due temi su cui fare proposte da vivere a livello Diocesano e da comunicare anche al livello nazionale, perché c’è bisogno di sentire come si muove il Popolo di Dio, dalle periferie al centro e viceversa.
I temi individuati a livello nazionale sono:
1- La missione secondo lo stile di prossimità (Ascolto, incontro, misericordia – Impegno dei laici, ambienti di vita, partecipazione e bene comune – Il contributo alla costruzione di una cultura dell’incontro)
2- Il linguaggio e la comunicazione (La sfida della fraternità culturale – Come camminare a fianco dei giovani – Una liturgia che incontra la vita)
3- La formazione alla fede e alla vita (Accanto a ogni età della vita – Una formazione sinodale – Una sfida per tutti)
4- La sinodalità e la corresponsabilità (Riconoscere la ministerialità comune – Il riconoscimento del ruolo femminile – Al servizio della corresponsabilità)
5- Il cambiamento delle strutture (Strutture materiali – Strutture amministrative – Strutture pastorali)
Per entrare nel dettaglio di ogni tema vi consigliamo di leggere le Linee guida per la fase sapienziale del cammino sinodale delle Chiese in Italia e gli Orientamenti metodologici per il discernimento della fase sapienziale nelle Diocesi.
Come Chiesa locale la scelta l’abbiamo sostanzialmente fatta durante l’incontro del 16 settembre dove, chiamati a partecipare, ci siamo espressi su cosa riteniamo prioritario per la nostra Diocesi.
La Lettera Pastorale del Vescovo ha raccolto questo sentire sottolineando soprattutto due elementi: la corresponsabilità e la formazione basata sulla Parola di Dio.
È vero che nelle sintesi dei gruppi si sono manifestati tutti i temi che la fase sapienziale toccherà, e questa è una gran consolazione perché significa che davvero ciò che ci accomuna è emerso, le preoccupazioni e dove si deve lavorare è stato messo a fuoco… forse possiamo dire che lo Spirito ci ha aiutato a mettere a fuoco quanto è importante oggi e noi lo abbiamo ascoltato. È altrettanto vero che non possiamo trattare e fare proposte concrete su tutto, per cui come Diocesi di Acqui proveremo ad elaborare proposte per i temi 3 e 4.
Oltre a provare a definirle bene per applicarle in Diocesi, potremo offrire il frutto del nostro lavoro al livello nazionale. Per esempio la proposta che nelle parrocchie dove non c’è un prete residente si nomini un gruppo di 2-3 persone che hanno il compito di presiedere il servizio in quella comunità, dovrà essere meglio definito, dovremo dire come riteniamo vengano individuate, per quanto tempo, quante volte possono fare questo servizio, che tipo di servizio è…
Anche nelle parrocchie se verrà elaborato qualcosa chiederemo di inviarlo in Diocesi, di coinvolgerci e soprattutto di usare sempre il metodo della conversazione nello Spirito per arrivare a decisioni condivise nate in un clima di preghiera che lascia spazio allo Spirito.
Siamo coscienti che non è un cammino semplice, non siamo più la Chiesa dei grandi numeri, ma guardando ai piccoli passi che abbiamo fatto insieme in questi anni di cammino sinodale, il cuore si riempie di speranza, non è superficialità ma ci rendiamo veramente conto che ci è offerta l’opportunità di fare l’esperienza delle prime comunità e con coraggio potremo sperimentare la bellezza di lasciarci scombussolare i piani dallo Spirito Santo.
Flavio ed Eugenia