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Coldiretti: Nocciole, annata disomogenea e difficile da raccontare, il clima ha influito sul risultato

Da una zona all’altra della provincia la situazione cambia decisamente, tanto da non sembrare nemmeno la stessa annata corilicola.

Un bilancio 2023 difficile da raccontare a livello tecnico perché qualità e quantità non sono omogenee sul territorio per la mancanza d’acqua che ha fatto entrare le piante in sofferenza, soprattutto quelle più giovani. Al momento sono stati raccolti 2.500 quintali di ottima qualità e mentre si stanno ultimando le fasi in campo, rimane l’incognita sul prezzo.

È questo il quadro emerso dall’incontro che si è svolto nell’ambito della 21ª edizione della Fiera Mercato della Nocciola Piemonte in programma ogni terzo sabato di settembre in Località Piagera di Gabiano, in Valcerrina.

Insomma, un’annata in chiaroscuro dove, a fronte di una quantità penalizzata, nelle aree dove la siccità è stata meno ‘aggressiva’, la qualità si presenta decisamente buona: nocciole piene, sane e con un’alta resa.

I lavori della tavola rotonda, che ha visto la presenza del Presidente della Provincia Enrico Bussalino, sono stati introdotti dal Sindaco di Gabiano, Domenico Priora.

La parola è passata quindi al Presidente della Cooperativa “Monferrato Frutta”, Giovanni Brusasca, che ha ribadito come “la certezza della collocazione del prodotto faccia la differenza. E, forti dei nuovi noccioleti entrati in produzione, la filiera sia in continua evoluzione, guardando con sempre più interesse anche al mandorlo”.

Tra le novità l’intervento di Stefania Grandinetti, Presidente regionale e provinciale di Terranostra, che ha sottolineato la grande versatilità della nocciola in ambito culinario, utilizzata sia per i dolci che per i salati: buona a tal punto, la nostra Tonda Gentile, da mettere tutti d’accordo sulla sua unicità anche in cucina, un grande valore aggiunto per il territorio alessandrino e piemontese.

“La nostra nocciola rappresenta una filiera strategica ed importantissima per il territorio alessandrino: la priorità è puntare sempre più alla ricerca e ad un miglioramento delle rese, remunerativo per chi coltiva e sostenibile per chi produce. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Sicuramente dobbiamo essere preparati a contrastare gli sfasamenti climatici e a convivere con gli effetti della siccità ma è innegabile che in Monferrato, la coltivazione del nocciolo sia una realtà capace di garantire opportunità di impiego e reddito migliorando l’ambiente e il paesaggio, protagonista di accordi di filiera con un’agroindustria virtuosa come la Novi-Elah-Dufour. La qualità: questa è l’arma vincente per essere competitivi. La produzione di nocciole in Piemonte viene svolta secondo i migliori standard, in netta contrapposizione alla nocciola coltivata all’estero, spesso risultato di condizioni lavorative di sfruttamento, e garantisce un importante livello di occupazione stagionale, nel pieno rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori, una differenza importante e netta da quanto avviene in altri Paesi extraeuropei, come la Turchia”.

Il convegno è stato anche l’occasione per ricordare la figura del Cavalier Flavio Repetto: il progetto di filiera con la Novi è nato e cresciuto grazie alla sua visione di valorizzazione del territorio. L’impegno per i prossimi anni è arrivare a fornire proprio alla Novi, grazie alla “Monferrato Frutta”, i 40.000 quintali richiesti a fronte degli attuali 13.000.

Pubblico numeroso e grande interesse anche per lo spazio dedicato alle novità della meccanizzazione dove, come ha sottolineato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco per l’occasione nel ruolo da moderatore, “è altissima l’attenzione sulla domanda/offerta del mercato partendo da una produzione mondiale pari a 1,23 milioni di tonnellate, dove il 70% è turca con l’Italia che si piazza al secondo posto con una superiorità organolettica fuori discussione e un potenziale che ha ancora molte carte da giocare. Il lavoro svolto dai tecnici e dalle aziende di Coldiretti ha portato, oltre che a evidenti innovazioni per tutta la corilicoltura piemontese, anche ad importanti riconoscimenti a livello internazionale. Questo è risultato di anni di studio e di un fondamentale gioco di squadra che si traduce in buon prodotto, sperimentazione e tutela del territorio: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione del prodotto partendo dalla tutela della sostenibilità ambientale”.

E, proprio partendo dalle potenzialità del territorio alessandrino, il tecnico corilicolo Alberto Pansecchi, ha puntualizzato come per il futuro sia “fondamentale mettere in atto strategie per difendere noccioleto, produzione e qualità. La provincia di Alessandria oggi è vista come un laboratorio, destinato a diventare il punto qualitativamente più elevato della corilicoltura piemontese valorizzando sempre di più gli areali collinari che danno prodotti più pregiati e sfuggono maggiormente alle condizioni climatiche avverse”.

La produzione alessandrina conta su una base di circa 4.000 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale, circa 500 le aziende coinvolte nella filiera corilicola.

Vincitore del Concorso “Tutto il Gusto della Nocciola 2023” è stato Severino Sillano di Casale Monferrato, la sua Tonda Gentile è stata giudicata la migliore sui 45 campioni presentati alla giuria.

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