Savona. Mercoledì 8 febbraio, per un tragico incidente sul lavoro, è morto Stefano Macciò, capo officina del deposito dei mezzi pubblici locali, Tpl, schiacciato tra due mezzi in movimento. Aveva 53 anni ed era originario di Sassello, anche milite della Croce Rossa locale.
A seguito della disgrazia, c’è stato un incontro tra il sindaco della città Marco Russo, la presidente di Tpl Simona Sacone, il consigliere con funzione di amministratore delegato Giovanni Ferrari Barusso e il presidente della provincia Pierangelo Olivieri.
“Indipendentemente dagli accertamenti in corso sulle cause e sulla dinamica dell’incidente – si legge nel comunicato congiunto al termine della riunione – si è ribadito in modo concorde che la sicurezza dei lavoratori è una priorità sulla quale occorre tenere la massima attenzione. Inoltre si è preso atto con favore che sul futuro dell’azienda verrà convocato un tavolo sempre presso la Prefettura”.
Nel corso dell’incontro, Tpl ha riferito di tutte le iniziative adottate per la sicurezza sul lavoro e dei mezzi, da partire dal 2019, e “di rinnovamento della flotta che vede 48 unità già in opera e altre 58 previste nel piano degli investimenti (13 delle quali già ordinate)”. Già il giorno prima, in Prefettura, aveva siglato un accordo con le organizzazioni sindacali, “nel quale sono state definite ulteriori azioni relative alla sicurezza sia del personale viaggiante sia del personale delle officine”.
Per il sindaco Russo e il presidente Olivieri, “la tragedia di mercoledì sera ha sconvolto tutti e quindi era doveroso un confronto con Tpl perché, su questo tema, considerato una priorità massima a maggior ragione nelle aziende pubbliche, c’è grande attenzione da parte di tutti”.
Dal canto suo, la presidente Sacone ha ringraziato Comune e Provincia “per la vicinanza che ci ha voluto testimoniare in questo momento così difficile e per il supporto che stanno dando all’azienda”. Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, la causa sarebbe da attributare a errore umano.
L.S.