Alessandria. La peggiore siccità in Europa da 500 anni è costata all’agricoltura italiana 6 miliardi di danni pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale. A livello provinciale circa 300 milioni di euro.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione della diffusione delle immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) secondo le quali l’estate 2022 nel Vecchio Continente è stata la più siccitosa dal 1540.
“Un’anomalia che ha avuto sul territorio effetti devastanti – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – a causa delle precipitazioni dimezzate ma anche del caldo record, con il mese di giugno che ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003 mentre nel mese di luglio la colonnina è stata più alta di +2,26 gradi la media, inferiore solo al 2005”.
Il risultato è stato che le campagne sono allo stremo con cali produttivi del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento e il riso e sino al 70% in meno per la frutta ustionata da temperature che hanno toccato i 40 gradi.
Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per garantire la disponibilità della risorsa idrica anche nei momenti di difficoltà. Per questo Coldiretti ha elaborato assieme all’Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo, veri e propri laghetti, per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia.
“In alcune zone della provincia preoccupa anche la vendemmia con una prospettiva di un calo del 20% delle uve – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Gli effetti del cambiamento climatico si fanno dunque sentire da zona a zona anche con un profondo mutamento del paesaggio: la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura con danni per le quantità e la qualità dei raccolti. Un cambiamento climatico che è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.