PiemonteRegione

Provincia di Asti: insediato l’Osservatorio della legalità

Asti. Lunedì 23 maggio, nel Salone del Consiglio della Provincia di Asti, si è tenuta la seduta di insediamento dell’Osservatorio per la promozione della cultura della legalità e della prevenzione della criminalità organizzata e di stampo mafioso.

Un momento significativo per la comunità astigiana promosso dall’ente provinciale, che segna l’inizio di un percorso nel giorno in cui l’Italia si è fermata per ricordare le vittime dell’attentato mafioso di Capaci, il 23 maggio 1992, dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’Osservatorio, istituito dal Consiglio Provinciale di Asti, svolge attività di natura formativa e informativa per la promozione della cultura della legalità nel territorio oltre a formulare proposte per rafforzare la prevenzione e conoscenza dei fenomeni criminali e mafiosi.

L’organismo avrà quindi il compito di fornire un supporto di natura culturale e sociale all’insostituibile attività investigativa e repressiva delle Forze dell’Ordine e Magistratura nonché all’attività amministrativa della Prefettura di Asti che, pur non facendo parte dell’Osservatorio, saranno puntualmente aggiornate sulle iniziative intraprese.

L’Osservatorio ha un suo organo di indirizzo e appoggio, il Comitato Scientifico, chiamato a supportare e coadiuvare, con funzioni consultive, conoscitive e propositive.

Nelle parole del presidente della Provincia di Asti – che presiede l’Osservatorio – e in quelle di tutti gli intervenuti davanti a una platea gremita di sindaci e vari rappresentanti delle associazioni del territorio, sono emersi i punti chiave che fungeranno da ispirazione per i progetti in fase di definizione.

“Il senso civico dovrebbe essere diffuso così non ci sarebbe la necessità di un Osservatorio. Dobbiamo far emergere e prevenire i fenomeni mafiosi, superando le ritrosie a presentare denuncia” ha puntualizzato il presidente Lanfranco.

Traguardi da raggiungere facendo squadra e “orientando la conoscenza”, come affermato da Claudio Bruno (Confcommercio Asti) e poi ripreso da Alfonso Terribile (già Prefetto di Asti).

Serve quindi spiegare, innanzitutto, con incontri di educazione civica rivolti a cittadini, scuole e imprenditori, cosa sono le associazioni mafiose come la ‘ndrangheta.

“Non ci vogliamo sostituire alle forze dell’ordine – ha tenuto a precisare il generale Antonio Borgia, membro del Comitato Scientifico – vogliamo essere di aiuto”, un concetto condiviso e ripreso anche da Andrea Amalberto (Unione Industriali di Asti) e Luciano Tarditi (già Sostituto Procuratore di Asti).

“La seduta d’insediamento non è punto di arrivo. Dobbiamo fare piccoli passi ma costanti, come se fossimo in montagna, individuare il perimetro entro cui operare per migliorare la nostra efficacia, indicare le priorità e dare concretezza alle nostre azioni”, ha chiosato il Presidente provinciale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio