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Un assistente di lingua straniera al CPIA 1 Asti

Gli uomini italiani un po’ “farfalloni”? Anche i francesi, a quanto pare, hanno la stessa nomea anche se preferiscono definirsi <don Giovanni>. E se poi si finisce a parlare di buona tavola per pizza e pasta la competizione non esiste ma a carni e formaggi la battaglia si fa dura. E poi si discute di tradizioni, feste popolari, riti, modo di educare i figli, sistema scolastico e di bellezze artistiche e naturali di due Paesi e due città, tra differenze e somiglianze.

Al Cpia di Asti gli studenti si confrontano con l’assistente di lingua, la ragazza francese che da qualche mese affianca i docenti nelle attività didattiche per creare un ponte tra culture.

Si chiama Esther Mouzelard, ha 26 anni, arriva da Charleville Mézières, il paese di Arthur Rimbaud di poco più di 45 mila abitanti, nel dipartimento delle Ardenne, ai confini con il Belgio ed è arrivata in Piemonte lo scorso ottobre. È giovanissima ma ha già alle spalle un’esperienza da giramondo, doppio Erasmus prima in Spagna e poi in Italia (Perugia), uno stage in Cambogia (“dove ho conosciuto cosa significa la povertà” racconta) dopo gli studi in cooperazione internazionale.

Al Cpia entra in classe dodici ore la settimana. E la lezione di francese diventa un arricchimento reciproco. “Non mi era mai capitato di lavorare in un contesto multiculturale come il Cpia – racconta Esther – un’esperienza stimolante con allievi da tutto il mondo che hanno voglia di imparare e che ogni volta trasmettono un po’ della loro storia. Il mio incarico sta per finire, porterò nel cuore questa scuola e anche Asti e gli astigiani che non mi hanno mai fatto sentire sola”.

“Esther porta in classe un documento autentico di vita e cultura – sottolinea la vicepreside Giusy Pavone, docente di lingue straniere con le colleghe Elisa Amerio, Daniela Corona e Lucrezia Zunino – un modo di fare didattica innovativ”.

Gli allievi concordano: “Bello confrontarsi su storia e tradizioni – dice Soraya, brasiliana, in Italia da tre anni, un lavoro come colf, al Cpia per prendere il diploma di scuola media – sono anche migliorata nella pronuncia e me la cavo meglio con gli accenti”. “L’assistente di lingua ci propone nuovi spunti – aggiunge Fabio, tornato tra i banchi di scuola per ottenere il diploma richiesto per lavorare come Oss – un modo per rendere le lezioni dinamiche e interattive”.

L’istituto statale di istruzione per adulti, da sempre attento ai progetti di multiculturalità e integrazione apre così, nuovi orizzonti. “Abbiamo fatto nostra un’opportunità offerta dal Ministero dell’Istruzione – spiega il dirigente scolastico Davide Bosso – un programma di scambio tra Paesi europei che dà la possibilità alle scuole di richiedere tramite gli uffici scolastici regionali l’assegnazione di un assistente di lingua straniera, esperienza altamente formativa che contiamo di ripetere anche i prossimi anni”.

Un ulteriore passo dopo che il Cpia1 Asti si è aggiudicato il riconoscimento europeo per il suo progetto Eureka che ha studiato e raccontato le ricadute concrete sul territorio diventato patrimonio Unesco dei progetti Pon realizzati dalle scuole (finanziamenti europei). L’istituto statale diretto da Davide Bosso ha anche recentemente inaugurato il nuovo laboratorio linguistico con 24 supertecnologiche postazioni e lavagna multimediale. Oltre ai corsi di alfabetizzazione e di primo livello (medie e superiori per adulti) si scommette sulle lingue con i corsi di inglese, francese, spagnolo, giapponese, russo e coreano. La scuola intitolata al maestro Eugenio Guglielminetti è anche centro esami Celi per le certificazioni linguistiche.

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