Gli investimenti per il piano sanitario della Asl in provincia di Savona
Cairo M.tte. È stato pubblicato l’ammontare degli investimenti relativi agli ospedali e alla sanità territoriale in Provincia di Savona.
Si tratta di un piano da 13 milioni e mezzo, già annunciato dalla Regione ed ora spiegato nei particolari. Si tratta dei primi interventi finanziati dal del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) relativi alle strutture sanitarie savonesi.
Un piano avveniristico che comprende tre centrali operative territoriali, sei case della comunità, due ospedali di comunità, l’adeguamento sismico degli ospedali Santa Corona di Pietra Ligure e del San Giuseppe di Cairo.
La Casa di comunità, a Cairo, occuperà il piano terra, il primo e il terzo piano dell’ospedale per un impegno finanziario di 2 milioni e 196mila euro. La Casa di comunità è una struttura territoriale che comprende tutti i servizi sanitari di base. Vi trovano posto i medici di medicina generale e di pediatria, gli specialisti ambulatoriali e professionisti quali i logopedisti, i fisioterapisti, i tecnici della riabilitazione. Potranno essere effettuati anche gli esami diagnostici e i prelievi. La Casa di comunità avrebbe inoltre la funzione di centro prenotazioni.
Non solo, ma nel primo e nel secondo piano troverà spazio l’Ospedale di comunità, una struttura che svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Il costo degli interventi di ristrutturazione ammonta a 2,7 milioni di euro.
Chi voleva spiegazioni più dettagliate sul piano sanitario ella Valbormida è stato accontentato ma dal progetto è totalmente assente un qualsiasi accenno al Punto di Primo Intervento che in questi giorni è oggetto di azioni di protesta a Cairo e ad Albenga.
Questo massiccio impiego di soldi pubblici lascia comunque un po’ sconcertati soprattutto se si pensa ai corposi investimenti stanziati, soltanto dieci anni fa, per importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento del San Giuseppe.
Ci riferiamo al nuovo blocco operatorio. Ormai inutilizzato. Un intervento edilizio, costato all’ASL 2 savonese, 2 milioni e mezzo di euro. A fianco dell’edificio ospedaliero esistente erano stati creati ex novo 3 nuovi piani di circa 260 mq ciascuno.
Il nuovo blocco comprende 2 sale operatorie con locali di servizio annessi, lavaggio chirurghi, preparazione e risveglio pazienti, locale relax personale, caposala, deposito materiale e deposito attrezzature.
A servizio delle nuove sale operatorie è stata altresì realizzata una centrale di sterilizzazione articolata in 3 zone funzionali “sporco-pulito-sterile”. Era stato altresì ampliato il “Punto di Primo Intervento” con una nuova ampia sala visita.
L’obiettivo sarebbe stato quello di rilanciare l’ospedale potenziando e incrementando soprattutto gli interventi di bassa complessità e la Day surgery. Erano previsti interventi eseguiti dalle equipe delle Strutture complesse di Chirurgia generale Savona, Chirurgia generale Pietra, Vascolare, Plastica, Urologica, Chirurgia della Mano, Oculistica, Dermatologia, Ortopedia Savona, Ortopedia Pietra, Chirurgia protesica, Anestesia.
L’allora direttore dell’Asl, Flavio Neirotti, aveva dichiarato: «Ciò che intendiamo fare è un pieno utilizzo degli ospedali di minori dimensioni, mantenendo e possibilmente aumentando la loro specializzazione».
RCM