
Il blocco delle spedizioni di vino italiano verso gli Stati Uniti, causato dai timori legati ai dazi sui vini europei, potrebbe costare alle cantine italiane ben 6 milioni di euro al giorno. Oltre al danno economico immediato, il rischio maggiore è la perdita di posizionamento sugli scaffali statunitensi, che potrebbe compromettere l’export a lungo termine.
Secondo la stima della Consulta Vitivinicola della Coldiretti, basata sui dati Istat di marzo-aprile 2024, un dazio del 200% potrebbe ridurre fino al 70-80% delle esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti, con una perdita economica che potrebbe superare il miliardo di euro.
Il presidente della Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, ha dichiarato: «Con il 96% dell’export agroalimentare verso gli Usa che viaggia su nave, il timore è che i carichi possano arrivare a destinazione quando i dazi sono già scattati. Questo ha creato una situazione di stallo, con gli importatori che attendono segnali dall’amministrazione Trump prima di effettuare gli ordini».
Il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, ha aggiunto: «Il pericolo è anche quello di perdere quota di mercato e posizionamento sugli scaffali conquistati nel corso di un decennio che ha visto triplicare il valore dell’export di vino negli Usa».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al 44° Forum della Cultura dell’Olio e del Vino, ha sottolineato che: «Protezionismi immotivati e la chiusura dei mercati danneggerebbero i settori di eccellenza come vino e olio, con gravi conseguenze per le filiere produttive italiane».