Alluvione di ottobre: riconosciuto lo Stato di emergenza nazionale
Cairo M.tte. Bastano due gocce, non proprio alluvionali ma di una certa consistenza, perché riaffiorino le paure di un’alluvione, l’ultimo in ordine di tempo, che ha provocato immani devastazioni distruggendo anche un intero reparto del San Giuseppe, posizionato incautamente negli scantinati del nosocomio, come non si conoscessero, per esperienze pregresse, le conseguenze di una improvvisa esondazione del fiume Bormida.
Per evitare altre incresciose situazioni la sistemazione dei nuovi reparti è stata pensata tenendo conto della sempre incombente minaccia del fiume in piena, un fiume che avrebbe in effetti bisogno di un certo riguardo tenendo sempre conto che le acque hanno i loro spazi naturali che andrebbero rispettati.
Fine settimana del 15 Marzo: mentre nell’entroterra savonese sta piovigginando a Firenze stanno facendo i conti con l’ennesima alluvione, che fa parte di tutta una serie di straripamenti del fiume Arno che nel corso dei secoli ha mutato l’aspetto della città di Firenze. Tutto questo sta a dimostrare che l’argomento è di estrema delicatezza e tocca un po’ tutti, dalla Valbormida sino ad arrivare alle città d’arte.
Il problema fiume va dunque affrontato, cercando di correggere, dove possibile, gli errori del passato. La Regione Liguria ha dato il via al finanziamento di 401.40 euro per la progettazione dell’intervento di mitigazione del rischio idraulico del fiume Bormida a Cairo Montenotte. In parole povere si stanno cercando di mettere a punto le strategie più idonee per limitare i danni. Si tratta di risorse nazionali che, destinate alla progettazione di interventi idraulici, saranno gestite dalla strutturale commissariale regionale per le opere contro il dissesto idrogeologico.
«Queste risorse consentiranno di avviare le progettazioni in attesa del via libera definitivo al finanziamento da 9,5 milioni di euro per opere idrauliche e per il ripristino degli argini del fiume Bormida, sempre nel Comune di Cairo, proposto dalla Regione nell’ambito di un piano di interventi strutturali da 20 milioni di euro complessivi – spiega l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Raul Giampedrone -. Pochi giorni fa è stato riconosciuto lo Stato di emergenza nazionale per l’emergenza maltempo che nell’ottobre scorso ha duramente colpito il territorio comunale, con vaste aree rimaste sommerse dall’esondazione del Bormida con ingenti danni sia al patrimonio edilizio residenziale sia alle attività produttive, oltre che alle infrastrutture mettendo a rischio anche edifici pubblici strategici come l’ospedale. Da parte della Regione c’è quindi grande attenzione e questo nuovo finanziamento lo conferma».
Non si tratta quindi di spostare semplicemente i macchinari di radiologia in una sede più consona ma di incanalare le acque del fiume in modo tale da non provocare quel disastro che si è verificato l’ottobre scorso. Come ha sottolineato l’assessore alla Protezione Civile si tratta di una devastazione a largo raggio che ha colpito non soltanto l’ospedale, ma anche insediamenti residenziali e attività produttive con episodi che avrebbero potuto sfociare in tragedia.
PDP
