Gnocchetto: una corona per ricordare le vittime del deragliamento del treno
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Gnocchetto d’Ovada. Quest’anno ricorre l’80° anniversario del deragliamento ferroviario avvenuto il 27 febbraio 1945 a Gnocchetto, nel territorio del Comune di Tagliolo-Belforte (oggi Comune di Belforte).
Sabato 22 febbraio alle ore 15,45 verrà deposta una corona davanti al monumento che ricorda le vittime, presso la Chiesa del S.S. Crocifisso. Seguiranno il saluto del sindaco di Belforte Nadia Incerpi e la Messa in suffragio dei caduti.
Nel febbraio del 1945, sulla linea ferroviaria Genova-Acqui, i partigiani organizzarono un attentato ad un treno tedesco che di notte pattugliava la linea per evitare sabotaggi.
Ma giunse a Gnocchetto, in località Santo Criste, il treno accelerato per Torino, carico di pendolari che raggiungevano le famiglie sfollate in Piemonte.
L’accelerato era in forte ritardo e non avrebbe dovuto transitare sulla linea ma vi era stato deviato per eventi bellici che ne avevano causato il cambio di percorso.
Quando il treno giunse nel punto in cui erano stati allentati alcuni bulloni dei giunti delle rotaie, la motrice si staccò dalle vetture, la prima vettura ed il bagagliaio si rovesciarono in un ritano e le altre vetture si inclinarono su un fianco.
Il deragliamento avvenne sul ponte che collega la galleria della Rocca con quella del Ciso, nella valle del Rio Ceci, al confine con la Liguria. Intervennero i militi della Croce Rossa di Genova ed una parte dei feriti furino trasportati all’ospedale di Ovada ed al San Martino di Genova.
Le opere di soccorso furono ardue; giunsero medici, vigili del fuoco, furono usate fiamme ossidriche per liberare gli imprigionati tra le lamiere. Uno spettacolo terrificante, tra pianti, lamenti, urla.
I tedeschi fecero distribuire un manifestino da cui risultavano 26 morti e 40 feriti. All’alba erano pronti a bruciare tutto l’abitato di Gnocchetto se tra le vittime si fosse trovato un solo tedesco. Ma ciò non accadde e la frazione fu salva.
Permangono tuttora dubbi sul numero esatto delle vittime.