Le grandi manovre sono partite. L’imminente scadenza (a fine aprile) della concessione “Città di Acqui Terme”, aprirà nuove prospettive per il comparto termale cittadino, e offrirà finalmente al Comune l’occasione di “spezzare il monopolio” di Terme di Acqui spa (tanto per restare ad una frase cara al sindaco Rapetti), e dare il via a una nuova fase.
Tutto potrebbe partire da un accordo con la Regione Piemonte, grazie anche al buon rapporto personale che da tempo il presidente Rapetti ha instaurato con il Presidente Alberto Cirio e con l’assessore agli Enti Locali, Enrico Bussalino. Secondo voci insistenti, infatti, pare che Comune e Regione stiano lavorando alla costituzione di una NewCo che potrebbe permettere una gestione diretta della concessione, e quindi restituire (almeno in parte) il controllo pubblico sulla risorsa termale.
Spetterebbe poi a questa società concedere a privati l’utilizzo dell’acqua termale dietro la presentazione di piani industriali comprendenti investimenti vantaggiosi per la comunità. Della partita potrebbe fare parte anche Finpiemonte, e, chissà, il progetto potrebbe allargarsi finendo per comprendere anche investimenti sull’edificio delle Terme Militari, passate tempo fa sotto il diretto controllo del Comune.
Il sindaco Rapetti, interpellato telefonicamente, ha preferito non concedere dichiarazioni ufficiali, ma a confermare le indiscrezioni è giunta, nella serata di ieri, una dichiarazione dell’assessore Bussalino. “La Lega è da sempre in prima linea per la tutela dell’acqua pubblica, un bene comune che appartiene a tutti i cittadini e deve essere gestito in modo trasparente e sostenibile.In quest’ottica, stiamo esplorando con attenzione tutte le possibilità per costituire una società in house tra il Comune di Acqui Terme e la Regione Piemonte, al fine di garantire una gestione diretta delle concessioni. Questa soluzione permetterebbe di mantenere il controllo pubblico su un patrimonio strategico, valorizzando le terme di Acqui come elemento centrale per il benessere dei cittadini, lo sviluppo turistico e il rilancio economico dell’area.Il nostro impegno è orientato a garantire che le risorse idriche e termali siano amministrate nel pieno interesse della comunità locale, preservandone il valore per le generazioni future”.
Maggiori particolari sul N°3/2025 de “L’Ancora” in uscita giovedì 23 gennaio