Bosia. Nel paese dell’Unione Montana “Alta Langa”, sul crinale tra le valli Bormida e Belbo, Bosia, famoso a livello nazionale per il premio “Ancalau”, sabato 25 gennaio, alle ore 21, nel salone comunale dei Sindaci, si terrà lo spettacolo teatrale semi-serio ed insolito dal titolo “Fe ŕa fàm”.
«Lo spettacolo è frutto della collaborazione – spiega il sindaco cav. Ettore Secco, primo cittadino di lungo corso, – della Associazione per gli Studi su Cravanzana, l’Associazione “Cà Nostra” e il comune di Bosia. Sul palcoscenico si mescolano diversi ingredienti per rievocare le povere mense contadine della Langa “ammalorata”. Ci sono i racconti e le testimonianze raccolte negli anni da Walter Gabutti lungo la valle Belbo con qualche incursione nelle zone del Barbaresco. I racconti si mescolano con musica tradizionale dal vivo: Monica Agosto (violino) e Gianpiero Gregorio (voce e chitarra) interagiscono col narratore, si sostituiscono allo stesso, regalano musica originale incentrata sul cibo del mondo contadino.
A tutto questo si intrecciano le ricette di Giacomo Giamello (noto studioso e divulgatore di lingua e tradizioni langhette) che presenterà cibi di cucina povera. Ma più che di ingredienti Giacomo parlerà della magia, dei riti, delle superstizioni, che circondavano le nostre nonne intente alla preparazione del desinare quotidiano. Un esempio? Il 3 e i suoi multipli a quale cibo si applicano? E le regole ferree dei “quattro 7” ? Qualcuno ricorda il menù pantagruelico con cui Cortemilia si aggiudicò – nella metà del secolo scorso- il piatto d’oro? Per sapere tutto questo ed altre storie che sembrano improbabili ma sono vere bisogna essere a Bosia sabato 25.
Insomma, quasi un caos di formule magiche, voci e note musicali che trascinano lo spettatore in antiche atmosfere delle cucine di un tempo con i loro gusti e profumi scomparsi».