Confassociazioni presente all’esame del disegno di legge di bilancio per l’anno 2025

Si è svolta nel pomeriggio di lunedì 4 ottobre presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, a Roma,  l’audizione formale preliminare all’esame del disegno di legge di bilancio per l’anno 2025 organizzata dalle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato che ha visto la partecipazione, tra le varie sigle di categoria, anche della delegazione di Confassociazioni rappresentata da Riccardo Alemanno e Federica De Pasquale, rispettivamente vicepresidente Vicario e vicepresidente Nazionale della Confederazione.

«La manovra di bilancio 2024 presenta alcune misure positive – ha dichiarato in una nota il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana – ma anche qualche criticità perché si inserisce nell’orizzonte strategico del PSB in cui l’obiettivo principale è quello di governare in maniera rigida l’aggregato della spesa netta, senza dimenticare politiche di sostegno alla crescita e, al di là degli effetti sperati del PNRR, agli investimenti pubblici e privati necessari per affrontare la sfida della transizione digitale (e, in particolare, quella dell’IA), energetica e ambientale. Restano comunque centrali i prossimi passi della riforma fiscale e una revisione della spesa storica in grado di eliminare i reali sprechi in un sistema di bilancio dello Stato che vale più del 50% del PIL1».

«Dati i tempi contingentati dell’audizione evidenzio che le riflessioni, le osservazioni e le proposte di intervento su singoli articoli della Legge di Bilancio – ha affermato Riccardo Alemanno, che è anche presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla Fiscalità di Confassociazioni, subito dopo aver ringraziato le Commissioni per l’invito in audizione e aver portato i saluti del presidente Angelo Deiana – sono indicate nella nostra memoria depositata presso la Commissione, ma desidero soffermarmi su alcune proposte emendative implementative del ddl di bilancio che sono di estrema importanza per famiglie, professionisti e imprese. Partiamo dalle famiglie con l’applicazione di un contributo sugli accertamenti definitivi, modulato in base alle imposte recuperate, che vada a implementare il fondo per le famiglie e la natalità. A questo si aggiunge la possibilità, all’interno dei nuclei familiari, di compensare le imposte con gli eventuali crediti dei singoli componenti, una sorta di consolidato familiare che, oltre a semplificare i pagamenti delle imposte, garantirebbe maggiore liquidità alle famiglie».

«Per il comparto professionale la modifica della norma, introdotta con la Legge di Bilancio per l’anno 2022, sulla tutela dei professionisti in malattia oggi limitata ai soli iscritti in albi, includendo i professionisti ex lege 4/2013 e quelli iscritti in registri ed elenchi – ha sottolineato Alemanno anche come presidente dell’INT Istituto Nazionale Tributaristi – implica un intervento che ponga rimedio a una discriminazione incomprensibile soprattutto su un tema di tutela in caso di malattia, infortunio o maternità a rischio, problematica che già abbiamo portato all’attenzione delle istituzioni governative e parlamentari come Istituto Nazionale Tributaristi e come ricordato dall’On. Maria Cecilia Guerra nel corso dell’audizione, che si è dichiarata disponibile a sostenere l’ emendamento. Infine cito le due proposte di semplificazione ed efficienza sulle compensazioni dei crediti erariali e contributivi e sul deposito degli atti presso le CCIAA, interventi che non prevedono oneri a carico della Stato». 

«Entrando nello specifico per quanto riguarda i bonus edilizi abbiamo proposto degli emendamenti che rispondono a due aspetti assolutamente necessari per il condominio – ha proseguito Federica De Pasquale che è anche presidente dell’Organismo Nazionale del Condominio di Confassociazioni – il primo è una maggiore stabilità temporale, almeno triennale, considerato che l’approvazione dei lavori da parte dell’assemblea condominiale è abbastanza lunga e non si esaurisce in una sola riunione, in considerazione anche del tempo necessario per costituire il fondo dedicato come previsto dall’articolo 1135 del codice civile. Inoltre, il quorum per deliberare in seconda convocazione per questi lavori non è più quello semplificato a un terzo del superbonus. Il secondo aspetto è quello di avere un’unica percentuale per la detrazione delle spese di riqualificazione in ambito edilizio. Detrazioni con aliquote diverse, come prevede ora il testo della manovra, comporterebbe non solo un blocco delle delibere assembleari, ma complicherebbe la gestione della contabilità condominiale. Riteniamo, quindi, che la percentuale del 40 per cento fino a tutto il 2027, relativamente alle spese da portare in detrazione per i lavori sulle parti comuni del condominio, sia sostenibile al fine della salvaguardia dei conti pubblici. Mentre il mantenimento per un triennio di una percentuale costante avrebbe come importante vantaggio anche quello di programmare i lavori su un periodo più lungo consentendo, così, un maggiore controllo sull’aumento dei prezzi e in ambito fiscale».

«Sul fronte delle pari opportunità, invece – ha continuato De Pasquale nel suo ruolo di presidente di Confassociazioni Bes & Welfare – se da una parte riscontriamo dei passi avanti significativi per quanto riguarda il tema degli incentivi in ambito lavorativo in favore delle donne, come pure azioni importanti volte a incentivare la maternità, dall’altra riteniamo che si dovrebbe fare un passo avanti anche per le agevolazioni in caso di malattia delle lavoratrici autonome, così come ha ricordato, durante l’audizione il vicepresidente Alemanno. Ciò che dispiace è l’aver dovuto presentare ancora, come facciamo dal 2016, il nostro emendamento volto a garantire anche alle lavoratrici autonome che subiscono una violenza comprovata e la denunciano, la stessa indennità che per tre mesi l’INPS riconosce dal 2015 alle lavoratrici dipendenti. Purtroppo, da parte dell’Istituto di Previdenza notiamo un comportamento abbastanza ostile nei confronti delle lavoratrici autonome, che registriamo anche durante l’audizione in Commissione Bilancio da parte del presidente Fava quando afferma che è difficile applicare la decontribuzione prevista all’articolo 35 della manovra anche alle lavoratrici autonome. L’auspicio è che il Governo, questa volta, decida di mettere fine a questa gravissima discriminazione tutta al femminile tra lavoratrici autonome e dipendenti».

«In ogni caso come Confassociazioni – ha concluso il presidente Angelo Deiana – oltre a mettere in luce le discriminazioni che ancora sussistono nella valutazione dei professionisti e le varie criticità che, se risolte, potrebbero realmente dare una svolta al bilancio dello Stato, riteniamo che logiche e obiettivi della manovra e del PSB siano solidi, al di là dello stop alla crescita che abbiamo avuto nel terzo trimestre 2024 e alla luce del prossimo ulteriore allentamento del livello dei tassi di interesse. Siamo altresì convinti che, in un’ottica strategica di rilancio del Paese e dell’Unione Europea, sarebbe stato molto più realistico far entrare in vigore i paletti del PSB alla conclusione degli investimenti del PNRR così da evitare il rischio concreto di non vedere gli effetti del piano di rilancio a causa del piano di rientro per quei Paesi sotto infrazione comunitaria».

Exit mobile version