Eccezionalismo agricolo, innovazione, consulenza, comunità, formazione, impresa, costi, redditi, mobilitazione ma anche ruolo strategico dell’informatica e della gestione dei dati: sono state queste le parole al centro della due giorni di incontri che si sono svolti a Roma a cui ha preso parte il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Innovazione e hi tech che si devono sempre affiancare al dialogo diretto con gli associati per vincere le battaglie e sostenere il reddito alle imprese, in alleanza con i consumatori che sono il vero valore aggiunto dell’azione Coldiretti. Da qui la funzione fondamentale svolta dai mercati di Campagna Amica che non solo sono luoghi dove gli agricoltori possono vendere i loro prodotti, ma costituiscono vere e proprie Agorà dove fare informazione, formazione e diffondere la cultura del cibo con una valenza anche di carattere sociale.
«E’ nei mercati di Campagna Amica che si possono contrastare le fake sulla zootecnia un settore che continua a essere messo sotto accusa o sul vino altro prodotto demonizzato ingiustamente perché un bicchiere di buon vino fa parte di quella Dieta Mediterranea osannata in tutto il mondo. Solo un dialogo diretto tra agricoltori e cittadini può cambiare il senso di marcia di un racconto troppo spesso mistificato e condizionato da interessi di chi con l’agricoltura non ha alcun rapporto. Discorso analogo per frutta e verdura il cui consumo va sostenuto con campagne mirate», ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Il Paese attraversa una fase complessa e gli agricoltori non possono non risentire di uno scenario economico allarmante. C’è una guerra in corso in Europa e ci sono le pesanti conseguenze dei cambiamenti climatici. Per gli agricoltori a queste emergenze se ne aggiungono altre come l’aumento dei costi e le pratiche sleali lungo la filiera che pesano sui ricavi. Ma anche che vengono da fuori come i cibi di laboratorio e i recenti pronunciamenti dell’Efsa o le importazioni che non rispettano il principio di reciprocità.
Una grande sfida per la Coldiretti è far ritrovare ai decisori politici regionali, nazionali ed europei lo spirito della nascita della Comunità europea che si basava sul concetto dell’eccezionalismo agricolo che non significava categoria protetta, ma con una forte specificità.
«Guardare al futuro rimanendo con le mani in mezzo alla terra. Il tema dell’approvvigionamento alimentare è un elemento strategico per paesi e continenti: Coldiretti vuole imporre e far riconoscere l’eccezionalismo agricolo alle Istituzioni e intende farlo con un disordine virtuoso finalizzato a ottenere un riposizionamento dell’agricoltura. Che deve partire da una difesa senza se e senza ma del reddito dei nostri agricoltori. E tra le prime azioni da sostenere in ambito nazionale e comunitario c’è la tutela delle risorse della Politica Agricola Comune nell’Unione Europea, perché altri paesi come gli Stati Uniti e la Cina destinano fondi molto più consistenti ai loro farmers: una priorità è quella di riservare i contributi solo ai veri agricoltori. Il movimentismo è nel Dna della Coldiretti: è stato così per la battaglia contro gli Ogm e ora si continua su questa linea anche su un altro fronte molto caro all’organizzazione, l’etichettatura con l’indicazione dell’origine in tutta Europa. Nel mirino anche l’Efsa per la linea morbida sui cibi in laboratorio. Anche se Coldiretti sa bene che ancora una volta sarà additata come oscurantista, la verità è che noi vogliamo la ricerca pubblica. Una battaglia che richiederà il supporto dei cittadini e a questi Coldiretti vuole rivolgersi nei mercati di Campagna Amica. Perché il patto con i consumatori è stato la grande intuizione, una rivoluzione che ha portato più forza alla Coldiretti sul piano sindacale e saranno ancora i cittadini gli alleati per vincere battaglie che non sono solo economiche, ma anche e soprattutto etiche sul ruolo centrale della nostra agricoltura», ha concluso il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
E ancora più forte e determinata sarà l’azione nell’Unione europea. Coldiretti intende, attraverso Farm Europe, convogliare sulla sua strategia i Paesi che hanno affinità con il modello agricolo italiano. La finalità è chiara: impegnarsi per un’Europa diversa.