Pallapugno, finale coppa Italia Serie A, Max Vacchetto batte il fratello Paolo per 11 a 5
Monastero Bormida. La Coppa Italia 2024 di Serie A della Pallapugno è della Nocciole Marchisio Cortemilia del presidentissimo Francesco Bodrito e di capitan Massimo Vacchetto che nella finale disputatasi sabato sera, 24 agosto, nello sferisterio “comm. Remo Laiolo” di Monastero Bormida, ha battuto la Terre del Barolo Albese del presidente Giuseppe Perosino e del capitano Paolo Vacchetto per 11 a 5. La Coppa Italia, ritorna per la 2ª volta nella capitale della “Nocciola Tonda Gentile di Langa”, da quando il campionissimo castagnolese Massimo Vacchetto difende i colori giallo verdi. Massimo Vacchetto, 31 anni, 7 volte campione d’Italia e 6 volte vincitore della Coppa Italia. Una prestazione convincente quella del capitano Massimo Vacchetto, ben supportato dalla squadra Giulio Cane di spalla e i terzini Francesco Rivetti e Marco Parussa (5º giocatore Fabio Marchisio e Alberto Gili, d.t. Gianni Rigo e Giovanni Voletti), che mettono sotto la Cantina Terre del Barolo Albese, scesa in campo con Paolo Vacchetto, Bruno Campagno, Francesco Pola (sostituisce sino a fine stagione l’infortunato Lorenzo Bolla) e Michele Vincenti (5º giocatore Costantin Diego Banu, Stefano Negro e Giacomo Maiolo, d.t. Gianluca Busca e Domenico Raimondo).
Sferisterio gremito, che ha visto l’incontro arbitrato da Piera Basso assistita da Luca Ardissone.
Sin dai primi colpi si vede che Max e in palla e non lascia scampo al fratello Paolo, passando dal 2-0 al 4-2 e incrementando il vantaggio andando al riposo sul 7-3, alle 22,40. Alla ripresa, il copione non cambia, con l’Albese che non riesce a cambiare rotta: un gioco per parte in avvio di ripresa, poi l’allungo vincente per l’11-5 finale. I due fratelli hanno battuto molto lungo, alcuni palloni sono caduti agli 80 e 82 metri, begli scambi, risoltisi quasi sempre a favore del fratello “più vecchio” (31 anni) più preciso e chirurgico. Paolo non deve cercare lo scambio con Max ma dovrebbe nascondergli di più il pallone. Nei giallo verdi partitone di Marco Parussa, ottimi il giovane Giulio Cane, che quest’anno cresce di gara in gara, con un maestro come Max e del sempre in palla Cicu. Di contro Paolo, non sempre supportato sufficientemente dalla squadra. Al momento queste due quadrette sembrano essere anche le più accreditate per la finale del campionato nazionale.
Alla premiazione, insieme ad alcuni componenti del Consiglio federale della Fipap, c’erano i consiglieri regionali Debora Biglia e Fabio Isnardi, i sindaci di Alba Alberto Gatto e di Cortemilia Roberto Bodrito, con la delegata provinciale del Coni di Asti, Lavinia Saracco. Prima dell’inizio della finale, il sindaco di Monastero dott. Luigi Gallareto, affiancato da tre grandi campioni del passato (Massimo Berruti, Sergio Blengio e Piero Galliano, ha scoperto la targa dedicata alla memoria dei fratelli Beppe e Dino Stanga, grandi appassionati di pallapugno, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella comunità di Monastero Bormida.
G.S.