Sassello. Esperti Unesco al Parco del Beigua per testare i servizi
Sassello. Si è conclusa da pochi giorni la missione dei validatori inviati dall’Unesco per verificare la funzionalità del Geoparco del Beigua e la qualità dei servizi offerti. Si tratta di un processo che viene ripetuto ogni quattro anni, i cui esiti verranno ufficializzati solo tra qualche mese, quando il Consiglio dei Global Unesco Geoparks analizzerà il report presentato dai valutatori.
Spiegano i tecnici del Parco del Beigua: “Sono state tre giornate intensissime, dall’alba al tramonto, per riuscire in così poco tempo a presentare tutte le attività del nostro Ente, sia dal punto di vista gestionale sia dal punto di vista della fruizione e della promozione turistica, con particolare riguardo agli aspetti geologici e al patrimonio di geositi che ci ha permesso fin dal 2005 di entrare a far parte della Rete internazionale dei Geoparchi. La visita sul campo ha coinvolto tutti i Comuni del Geoparco, compreso quello di Urbe che per la prima volta, grazie al suo recente ingresso nell’area protetta, è entrato anche a far parte del Geoparco: da Pratorotondo al Faiallo, dalla Valle Stura alla Val d’Orba, da Sassello alla costa c’è stato modo di visitare i punti informativi e i centri visita, percorrere tratti di sentieri e verificare tutte le informazioni messe a disposizione dei turisti per favorire l’interpretazione dei valori di geodiversità e biodiversità, dai pannelli ai dépliant informativi. Oltre al personale e ai collaboratori del Geoparco, al successo della missione hanno contribuito anche gli amministratori dell’Ente Parco e dei Comuni, i rappresentati del tessuto socio economico del territorio (aziende agricole e forestali, attività turistiche, scuole e varie associazioni), i geologi del Distav – Università di Genova e della Regione Liguria che ci hanno accompagnato in questi tre giorni”. Ancora i tecnici del Parco del Beigua: “I verificatori Unesco sono rimasti molto impressionati dalla coesione emersa tra i vari attori del territorio, frutto di una governance dell’Ente Parco che negli anni ha saputo ascoltare le tante, e spesso diverse, esigenze, incardinandole nelle necessità di gestione e tutela che il ruolo istituzionale impone. Ma anche dall’impegno che una struttura organizzativa così contenuta, nei numeri e nelle risorse, ha saputo dimostrare per mantenere un livello elevato di prestazioni, sia per quanto riguarda la manutenzione del territorio e la valorizzazione delle sue eccellenze, sia per la varietà di proposte messe in campo per attrarre i turisti”. “Vorrei ringraziare in particolar modo tutti i collaboratori del Parco del Beigua – dice Daniele Buschiazzo, presidente dell’Ente Parco – dal direttore, Maria Cristina Caprioglio, ai dipendenti, alla segreteria tecnica, alle guide ambientali fino a tutti i volontari, perché pur fra molte difficoltà consentono a questo Ente di eccellere. Il senso di appartenenza che ognuno ha verso il territorio del Beigua è il nostro “ingrediente segreto””. “Domenica mattina, abbiamo accompagnato gli esperti Unesco a visitare il passo del Faiallo e poi la cappella della Gattazé – aggiunge Fabrizio Antoci, sindaco di Urbe -. Sono rimasti favorevolmente colpiti dalla bellezza dei luoghi, di questi nuovi territori che fanno parte del Parco dal 2022 e si sono complimentati per l’entrata di Urbe nel Geoparco del Beigua”.
Ora non resta che attendere la “green card” che confermi questo bel risultato e permetta per i prossimi quattro anni di continuare a far parte della rete mondiale dei Geoparchi, il Global Geopark Network, che opera in stretta sinergia con gli altri programmi ufficiali dell’Unesco, il World Heritage Programme (Patrimonio mondiale) e il Man and the Biosphere Programme (MAB – Uomo e Biosfera).
La Rete dei Geoparchi Unesco ad oggi conta 213 membri in 48 nazioni, 11 dei quali in Italia.
m.a.