I tecnici Coldiretti: stima completa dei danni sarà possibile dopo che i campi si saranno asciugati
Grandine su verdure in campo, vigneti e terreni inutilizzabili a causa dell’acqua e del fango che si sono accumulati, semine in ritardo e a forte rischio: pesante la situazione nella provincia di Alessandria dove chicchi di giaccio e violente raffiche di vento hanno colpito diverse zone, soprattutto casalese, valcerrina e parte dell’alessandrino.
Sono andate distrutte le coltivazioni in pieno campo, in molte aree i terreni sono ancora allagati, con il fango che impedisce l’ingresso per effettuare le operazioni colturali necessarie.
E’ il quadro che emerge dal monitoraggio di Coldiretti Alessandria sugli effetti della nuova ondata di maltempo che sembra non dare tregua su parte sul territorio provinciale e, mentre si contano i danni lasciati dalla grandine e dalle violente raffiche di vento di venerdì scorso, continua a piovere.
«I terreni sembrano paludi, impossibili da lavorare, le colture in campo sono compromesse, frutta e verdura, mais, orzo e frumento completamente rovinati dalla grandine, mentre il fieno marcisce nei campi impregnati d’acqua. Dopo le ultime piogge torrenziali unite a locali grandinate, in base alle segnalazioni che stanno arrivando dai tecnici al lavoro sul territorio la situazione è decisamente in peggioramento, soprattutto per grano e mais, con ritardi stimati di un mese e mezzo sul processo di maturazione. Problemi anche per lo sfalcio del fieno necessario per l’alimentazione degli animali. Una stima completa dei danni sarà possibile dopo che i campi si saranno asciugati», ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Il risultato è la perdita per le aziende di un intero anno di lavoro, conseguenza dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi che fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
«Se la pioggia è manna per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Vista la gravità della situazione chiediamo lo stato di calamità», ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.