Per la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore”: Lionello Archetti-Maestri, Pierpaolo Di Nardo e Giuliano Contardo racconteranno l’India di ieri e quella di oggi

Sabato 25 maggio alla Fondazione Luigi Longo – Cargo21 in via Baudolino Giraudi 421 a Castellazzo Bormida AL (dalle ore 21, ingresso libero e\o a offerta) -, si terrà un nuovo, assai particolare, appuntamento della rassegna: “E a un certo punto il rosso cambiò colore” dal titolo Da Como a Calcutta in maggiolone – Maldindia. I protagonisti di questa serata saranno Lionello Archetti-Maestri che racconterà, per la prima volta in pubblico, il suo tanto straordinario, quanto rocambolesco, viaggio in India – erano i primi anni ’70, aveva poco più di vent’anni! –, viaggio compiuto, insieme al compagno di avventure Cesare Baj, in maggiolone, appunto da Como a Calcutta (passando addirittura per l’Afghanistan che da lì a poco non fu più percorribile) e che si protrasse per ben sei mesi, a interloquire con lui il viaggiatore, scrittore e travel designer specializzato nell’India Pierpaolo Di Nardo, autore, tra l’altro, del libro Maldindia: perché non puoi più farne a meno (Edizioni Polaris)che sarà presentato per l’occasione. Maldindia é un mosaico di racconti per avvicinarsi al Subcontinente e provare a comprenderne le sue ricchezze, diversità e contrasti. Chiave di lettura per l’infinito universo indiano, dove moderno e antico si rincorrono per confondere il viaggiatore, ammaliarlo e catturarlo. Leggendolo vi ritroverete a correre sui marciapiedi a due piani di Calcutta, inseguiti da un venditore di ombrelli rotti, tra elefanti fermi al semaforo nel cuore di Mumbai, seduti in un vagone di terza classe sul Toy Train delle Nilgiri Hills, o urlando a squarciagola nella borsa del pepe di Cochin. Sempre alla scoperta di questa grande bellezza che è l’India. L’India di ieri e di oggi raccontateda Lionello e Pierpaolo, attraverso esperienze, ricordi, sguardi e tanta, tanta passione.A completare il parterre di ospiti ci sarà il cantautore torinese Giuliano Contardo che interpreterà brani musicali a tema a far da corona ai racconti e alle belle chiacchiere (ma non mancheranno intrecci artistici a sorpresa!). Pierpaolo e Giuliano, negli anni ’90 insieme al violinista Sergio Caputo, facevano parte de Le Masche, gruppo musicale di folk che contribuì, tra le altre cose, all’album degli Yo Yo Mundi Bande Rumorose. Ricordiamo che la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore” è curata artisticamente da Paolo E. Archetti Maestri ed Eugenio Merico degli Yo Yo Mundi. Patrocinata dal Comune di Castellazzo Bormida con la produzione de l’Associazione Gioco del Mondo, la collaborazione de l’Associazione Memoria della Benedicta  di Radio Gold e il sostegno di Uninova srl. L’ingresso è, come sempre free, ma sono gradite donazioni libere e volontarie. Per informazioni chiamate e\o scrivete ai numeri: 333.3370203 – 393.90940042.

Ecco le biografie dei protagonisti:

Lionello Paolo Edoardo Archetti-Maestri: Settantotto anni il 24 maggio prossimo, quarti paterni monferrini, materni valdesi. Ginnasio nella città natale Acqui Terme, liceo a Torre Pellice dove neppure l’impegno di un allievo di Piaget e l’influenza di Camillo Olivetti mi permisero di superare l’esame di maturità. Ho vissuto, durante la giovinezza, all’estero per alcuni periodi: Medio Oriente e India (sei mesi nel 1971), Londra (quattro mesi nel 1972), Parigi (due mesi nel 1975). Documentalista presso la Biblioteca civica acquese, visurista ipotecario (mestiere estinto come i dinosauri), guida turistica. Iscritto ad Italia Nostra dal 1969, ab immemorabili presidente della locale Sezione, già consigliere nazionale e membro della giunta dell’Associazione e già consultore della Società di storia, arte e archeologia per la provincia di Alessandria ed Asti. Già membro del Comitato Scientifico dell’Istituto di Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Alessandria. Docente presso l’Università della Terza Età di Acqui Terme. Per Italia Nostra Acqui ho contribuito alla realizzazione delle seguenti attività: convegno e mostra Bormida, un inquinamento diverso, convegno e mostra Santa Maria Maggiore. Indagine sulla Cattedrale di Acqui, convegno sul Centro Storico Acqui la città salvata, luci ed ombre sul recupero di un centro storico, convegno sugli archivi delle famiglie storiche acquesi I granai della memoria. Il convegno Cartografia del Monferrato: geografia, spazi interni e confini in un piccolo Stato italiano tra Medioevo e Ottocento – i cui atti vennero pubblicati nel 2007 – costituì l’embrione del progetto, da me ideato e per ora accantonato, volto alla realizzazione di un Museo del Monferrato. Pubblicazioni recenti: Mille e un garibaldino. Guido Cogito, una cornice senza ritratto. Acqui dalla Revolution al compimento dell’Unità seguendo le tracce dell’unico garibaldino acquese, in Garibaldini del Piemonte sud orientale. Personaggi e vicende del Risorgimento nel Tortonese, nel Novese, nella Valle Scriva, nell’Ovadese, nell’Acquese, Natale Spineto, a cura di, Spinetta Marengo 2011. Gli abati commendatari di San Pietro di Acqui (secoli XV-XIX), in Miscellanea in memoria di don Angelo Carlo Siri, Marco Francesco Dolermo, a cura di, Acqui Terme 2012. Il patrimonio del «Sor Polleri», l’arbatano di Monastero Bormida, in Monastero Bormida e le storie del suo patrimonio, Luca Giana, a cura di, Acqui Terme 2013. Senza recarsi in Via del Campo. Breve storia delle case chiuse acquesi tra il 1871 e il 20 settembre 1958, in Scritti in ricordo di don Angelo Carlo Siri, Acqui Terme, Impressioni grafiche, 2021, a cura dell’Archivio storico vescovile di Acqui Terme. Fonti storiche e documentarie sul castello di Acqui in età moderna, atti del convegno Città e territorio nel Medioevo acquese. Giornata di studi in memoria di Romeo Pavoni, in corso di pubblicazione.

Pierpaolo Di Nardo: Viaggiatore, scrittore, travel designer “Da bambino giocavo poco con i soldatini. E poco con le macchinine. A volte un po’ a pallone ma solo quando non ero impegnato a viaggiare. Il mio migliore amico era l’Atlante. E siccome a 5 anni avevo già imparato a leggere, mi soffermavo sulle pagine dell’Atlante a sottolineare i nomi dei Paesi più lontani”. Inizia così lo spettacolo teatrale sulla mia vita di viaggiatore, tratto dal mio ultimo libro “Maldindia: perché non puoi più farne a meno” (Polaris Editore). Ho scoperto l’India su una mappa geografica e mi sono ritrovato poi, ancora bambino, a giocare nel cortile di casa di Sonia Gandhi. Molti anni dopo, ignaro di dove fosse realmente, sono arrivato in India, forse trasportato da “quel pezzo di me che era già futuro” che in India chiamiamo Karma… perché il Karma è un seme nascosto dentro: prima o poi germoglia. Ho viaggiato in Sudamerica per giorni e giorni su una chiatta che trasportava “cargo y pasajeros” sul fiume Ucayali, che poi diventa il Rio delle Amazzoni e ti trasporta nel fiume mito di tutti i fiumi del mondo. Ho avuto la fortuna di liberare i miei piedi zingari lungo il decumano di Leptis Magna, e di dormire in una tenda nel deserto dell’Acacus quando ancora la Libia era un luogo meraviglioso. Ho attraversato l’altopiano tibetano quando Lhasa era ancora una città tibetana; ho parlato in silenzio con i monaci di Sera e Ganden e cercato di scoprire, negli occhi della loro Resistenza, le loro speranze per il futuro. Ho giocato a pallone con i bambini delle madrase di Samarcanda e a nascondino con i banditi in Amazzonia. Quando sono partito per l’India non mi aspettavo niente: ho trovato tutto. In 28 anni ho fatto oltre 80 viaggi in India e sull’Himalaya: dalle cime innevate del Ladakh lassù a nord fino alla punta meridionale di Cape Comorin; dalle antiche tribù dell’Orissa alle nuove tribù urbane di Dharavi a Mumbai; ho raccolto il riso con le mondine nelle risaie del Tamil Nadu; ho incontrato guru e truffatori; ho venduto sacchi di pepe alla Borsa del Pepe di Cochin; ho viaggiato con i pastori Rabari del Gujarat, bevendo la loro acqua, mangiando il loro cibo, dormendo su una coperta polverosa sotto le stelle. Ho vissuto ad Amburgo, Barcellona, Porto Cesareo e Cervo Ligure tutte città di mare, perché solo davanti al mare puoi liberare lo sguardo e costruire pezzi di libertà, immaginare al di là delle onde, fino a vedere, laggiù in fondo in fondo… l’America! Ho raccolto le troppe cose dell’India che mi porto addosso in due guide di viaggio sul Paese: “India del Nord: trecentotrenta milioni di dèi e un popolo solo” (Polaris 2003) e “India del Sud: nella terra degli dèi” (Polaris 2010), che hanno venduto in Italia oltre 70.000 copie. Nel 2014 ho scritto e interpretato uno spettacolo teatrale sull’India dal titolo Maldindia, in cui racconto la mia vita di viaggiatore, il mio incontro con il Subcontinente, la mia necessità e il mio amore per un mondo che “non si vede con gli occhi ma si sente con lo stomaco” Nel 2016 ho pubblicato il mio ultimo libro “Maldindia: perché non puoi più farne a meno” (Polaris), mettendo insieme racconti, incontri e piccola saggezza appresa in India. Sempre nel 2016 ho fondato Maldindia, Travel Experience Designer, un team di viaggiatori e consulenti di viaggio che progettano viaggi tailor made per il luxury travel, e viaggi tematici e spedizioni fuori rotta. Sul mio sito www.maldindia.it, che è il contenitore di tutte le mie visioni e dei miei progetti, sono raccolte le esperienze di viaggio che ho organizzato in questi anni, tra cui: – The Beatles e l’India: 50° Anniversario del viaggio dei Beatles in India (1968-2018) – Pasolini e Moravia in India: 50° Anniversario del viaggio di Pasolini e Moravia in India (1961-2011) – Mindfulness nei monasteri buddisti del Ladakh (2019) – Viaggio nella Cultura del Tè in Sri Lanka (2018) – Viaggio in Royal Enfield al Tempio della Motocicletta in Rajasthan (2017) – Meditazione sulle rive del Gange a Varanasi (2023) – Il Festival di Musica Sufi in Rajasthan (2024).

Giuliano Contardo: Nasce nel 1969. Infanzia musicale passata sui palchi del folk-prog-revival degli anni ’70 seguendo il gruppo di suo padre, i Cantambanchi. Nel 1991 fonda gli Abesibé Suonicisti Randagi con suo fratello Daniele e Pierpaolo Di Nardo, gruppo di folk e animazione teatrale di strada. Nel 1994 nascono Le Masche, gruppo di folk urbano-selvatico, con Pierpaolo Di Nardo e il violinista Sergio Caputo. Dal 1998 inizia la sua attività solista di scrittore di canzoni in proprio e per altri. Dal 2006 al 2018 porta avanti i redivivi Cantambanchi con i tre membri originali superstiti. Progetti collaterali come cantante-chitarrista: Mità La Strada (con Matteo Castellan). Pane e Rose (con Giulia Tripoti). Nonno Rosenstein Kletzmer Quartet (con Marco Bosonetto). Dal 1998 svolge libera attività didattica musicale nelle scuole primarie e secondarie della provincia di Torino.

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