In tutti i Continenti si sprecano oltre 1 miliardo di pasti al giorno, una situazione paradossale se si considera che nello tesso tempo 735 milioni di persone sono state colpite dalla fame e un terzo dell’umanità ha dovuto affrontare l’insicurezza alimentare. È la fotografia di Coldiretti in occasione del Tavolo sul cibo “Be Human e il futuro dei sistemi alimentari globali verso il 2030”, organizzato a Palazzo Rospigliosi a Roma nell’ambito delle iniziative di Fratelli Tutti, dall’enciclica di Papa Francesco, a cui ha preso parte il presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Cristina Brizzolari.
“Sono milioni le persone che nel mondo sopravvivono senza mangiare, senza alimentazione o con il poco che rimane per sopravvivere. Così il cibo si trasforma in uno strumento per la guerra, più che in uno strumento per la pace. L’alimentazione deve essere, invece, uno strumento per la pace. L’armonia, la tranquillità hanno a che vedere con la qualità di vita. Se non c’è qualità di vita non può esserci la pace“. Questo uno dei passaggi più significativi del Premio Nobel per la Pace, Rigoberta Menchù, intervenuta all’evento.
“Il futuro del cibo e dei consumatori è messo oggi in serio pericolo da prodotti a base cellulare, gli alimenti creati in laboratorio che gli oligarchi del cibo cercano di spacciare come soluzione ai problemi alimentari e ambientali, ma sono in realtà il frutto di una tecnologia dai contorni oscuri, con molte incognite che rischiano di cambiare per sempre la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda – evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Seguendo questa strada il concetto stesso di cibo si trasformerà anch’esso con il trasformarsi delle materie prime fino ad arrivare a rappresentare una mera forma di nutrimento artificiale, completamente nelle mani di pochi soggetti. Un passo importante per invertire questo fenomeno viene dalla World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito e occupazione e combattere la fame. Tra le organizzazioni fondatrici ci sono, per l’Italia, Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è proprio la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Alcuni punti rilevanti dell’azione associativa sono la conservazione della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici e facilitare l’accesso al cibo nei Paesi più in difficoltà”.