Principi su cui la Coldiretti ha impostato la sua strategia e valorizzazione dei sistemi produttivi
Le attività agricole, ampliate dalla Legge di Orientamento del 2001, sono ulteriormente valorizzate. Sotto l’ombrello della multifunzionalità, infatti, la legge assegna espressamente un nuovo ruolo dell’agricoltore, quello di “custode dell’ambiente e del territorio”.
A stabilirlo è la Legge n.24 del 28 febbraio 2024 (pubblicata lo scorso 14 marzo in Gazzetta Ufficiale, il provvedimento entrerà in vigore il 29 marzo – “Disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura”).
Un altro tassello importante nella costruzione della nuova agricoltura sostenuta dalla Coldiretti che, anche su questo fronte, è stata in prima linea. Non più, dunque, solo un generico riconoscimento della funzione di presidio e dell’habitat esercitata dall’agricoltore.
Si compie un significativo passo in avanti: l’agricoltore può diventare, infatti, “interlocutore” qualificato delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda la gestione del territorio.
La legge individua il requisito che consente il riconoscimento di “custode” a imprenditori agricoli (singoli o associati) che esercitano l’attività agricola secondo quanto prevede l’articolo 2135 del Codice Civile e alle società cooperative del settore agricolo e forestale.
Il requisito richiesto è che si occupino di manutenzione del territorio attraverso attività di sistemazione, di salvaguardia del paesaggio agrario, montano e forestale e di pulizia del sottobosco, della cura e mantenimento dell’assetto idraulico e idrogeologico e difesa del suolo e della vegetazione da avversità atmosferiche e incendi boschivi, custodiscano la biodiversità rurale e cioè la conservazione e valorizzazione delle varietà colturali locali, che siano impegnati nell’allevamento di razze animali e coltivazione di varietà vegetali locali e tutelino prati i, siepi, boschi, api e altri insetti impollinatori, difendano formazioni vegetali e arboree monumentali, contrastino l’abbandono delle aree agricole, il dissesto idrogeologico e il consumo del suolo.
“La nuova normativa prevede che l’agricoltore-custode dell’ambiente e del territorio possa svolgere operativamente questa funzione supportando lo Stato, le Regioni, le Province autonome nelle azioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema. E’ possibile siglare accordi e protocolli finalizzati anche a realizzare opere di protezione di coltivazioni e allevamenti – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Viene, quindi, ripreso e rafforzato quanto già disposto dalla legge di Orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di siglare contratti di collaborazione e convenzioni con gli imprenditori agricoli per interventi di sistemazione e manutenzione del territorio, salvaguardia del paesaggio e mantenimento dell’assetto idrogeologico”.
La legge di Orientamento, infatti, ha ‘aperto’ a contratti di appalto con gli imprenditori agricoli, per la manutenzione del territorio in deroga alle normative in vigore fissando però dei limiti agli importi: 50mila euro per le imprese individuali e 300mila per quelle in forma associata.
Gli enti pubblici possono anche prevedere criteri di premialità tra i quali la riduzione di tributi in favore degli agricoltori “custodi” iscritti nell’elenco che deve essere istituito da regioni e province e che svolgano attività di presidio del territorio e degli allevamenti.
La legge n. 24 prevede anche la promozione della nuova figura con interventi ad ampio raggio: si va dall’istituzione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura (seconda domenica di novembre) a manifestazioni pubbliche, iniziative didattiche fino al coinvolgimento, del servizio pubblico radiofonico e un premio, “DE Agri cultura”, riservato ad agricoltori che si sono distinti per la produzione di beni di elevata qualità o per l’impiego di strumenti di innovazione tecnologia o di tecniche di coltivazione integrata o che presentino progetti in grado di rivisitare in chiave creativa e innovativa la cultura tradizionale agricola.
“Si tratta – ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – di principi su cui la Coldiretti ha impostato la sua strategia e cioè valorizzazione dei sistemi produttivi di qualità, sostenibili e rispettosi dell’ambiente affiancati dall’innovazione per rendere sempre più competitiva la produzione italiana e garantire un reddito adeguato agli agricoltori anche grazie al supporto delle attività connesse per attrarre così un numero crescente di giovani”.