Dopo quasi tre anni di negoziato, il Parlamento Europeo ha approvato definitivamente la riforma sulle Indicazioni Geografiche (IG), a tutela degli 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, per un primato tutto italiano nell’ambito europeo.
Il Piemonte è la quarta regione italiana per valore DOP IGP, con una crescita del +9,3%, grazie al lavoro di quasi 13mila operatori, per un valore pari a 1.716 milioni di euro, nel 2022, generato dalle 84 filiere del cibo e del vino DOP IGP locali. In particolare, la Dop economy del Piemonte rappresenta il 21% del valore complessivo del settore agroalimentare regionale.
Un grande successo che va ad assommarsi a quello già ottenuto nel 2016 quando, grazie alla forte spinta di Coldiretti, era giunto dall’Unione Europea il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta per il “Vitellone Piemontese della coscia”, in termini di tracciabilità e qualità del prodotto.
“Dalla difesa del sistema delle Indicazioni Geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che, nel mondo, vale oltre 120 miliardi di euro” sottolinea Monica Monticone Presidente di Coldiretti Asti. “Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che, oltre all’impatto economico e occupazionale, rappresenta uno tra i principali patrimoni culturali e ambientali del Paese. Ancora una volta l’impegno di Coldiretti è stato fondamentale per l’ottenimento di questo risultato”.
“Come da richiesta Coldiretti, la riforma prevede lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp. Sull’etichetta sarà obbligatorio indicare il nome del produttore delle Denominazione di Origine Protetta (Dop) o delle Indicazione Geografica Protetta (Igp), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori” specifica il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “Inoltre, ci sarà maggiore tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche come ingredienti dei trasformati, soprattutto, sul web”.