“Tutelare la redditività e l’attività delle imprese suinicole piemontesi“. Questa è la richiesta di Coldiretti Piemonte per cui è necessario modificare la normativa inerente alla gestione della Peste suina africana. È quanto è emerso dalla Consulta suinicola regionale che, in videoconferenza, ha incontrato il Sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, il Commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo, e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi.
“La situazione resta preoccupante con i casi di Peste Suina che continuano ad aumentare mettendo a rischio l’interocomparto e la filiera suinicola piemontese che conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele. È fondamentale, come ha sottolineato la Consulta suinicola di Coldiretti Piemonte, alla luce di questo scenario, che venga modificata l’attuale normativa al fine di gestire in modo separato le procedure riguardanti la fauna selvatica da quelle che riguardano gli allevamenti suinicoli. Se l’allevamento ha rispettato tutte le regole di biosicurezza, è doveroso, quindi, consentire la sua piena attività per tutelare il reddito aziendale”, spiega Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia.
“Continuiamo a rilevare – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – che le misure adottate fino ad ora sono state insoddisfacenti. È necessario incrementare il depopolamento dei cinghiali, soprattutto nelle aree dove si sono rilevati gli ultimi casi di peste dei cinghiali. L’assessore Icardi ha evidenziato tutte le azioni poste in essere dalla Sanità regionale, sia per il contenimento della fauna sia per seguire le imprese attraverso i servizi veterinari territoriali nell’adeguamento alle norme di biosicurezza. La Consulta suinicola regionale ha evidenziato l’urgenza di azioni ulteriori e concrete per garantire la continuità imprenditoriale del comparto suinicolo piemontese”.