Diecimila pannelli solari nella cava dei fratelli Bagnasco

Cairo M.tte. Un grande impianto fotovoltaico costituito da quasi 10mila pannelli sta per sorgere nella ex cava Poggetti a Cairo. Il progetto è stato presentato da 21+energia in collaborazione con la Emi dei fratelli Bagnasco, proprietaria del sito.

L’imprenditore di Cengio già nel 2014 si era mosso in questa direzione ventilando l’idea di realizzare un impianto di questo genere anche se di dimensioni più contenute, si parlava di una potenza di 200Kw. La Emi aveva preso parte   ad un bando europeo che stanziava sovvenzioni a fondo perduto con l’intento di produrre energia pulita. La cava tuttavia  era rimasta impelagata in un’indagine del Comando provinciale del Corpo Forestale che aveva provocato un po’ di sconcerto ma era stato lo stesso Giampaolo Bagnasco a spiegare l’accaduto precisando che il bliz dei tecnici dell’Arpal ch aveva suscitato un po’ di scalpore si trattava di controlli effettuati nell’ambito della procedura di “fine lavori” richiesta dalla stessa azienda.

Ora il progetto prevede la realizzazione e l’esercizio di un parco fotovoltaico avente potenza nominale massima di 5,99 mw.

La cava che dovrebbe ospitare l’impianto era stata acquistata  nel 2004 dalla Emi per utilizzarla come discarica di materiale di scavo. Questa particolare attività è stata poi prorogata sino al 2014.  Successivamente è stata sottoposta al ripristino e all’ambientalizzazione ed  è stata quindi portata  alle curve di livello originali.

All’area interessata si può accedere attraverso una strada vicinale sterrata e si estende su una superficie di circa 85000 metri quadrati. 6,6 ettari saranno occupati dall’impianto fotovoltaico.

Non dovrebbe presentare problemi l’impatto sul territorio in quanto la zona risulta decentrata rispetto ai vari insediamenti abitativi e alle diverse vie di transito. Trovandosi inoltre inserita in una conca risulta non visibile dalla rete viaria del Comune.

Il sistema comprende 29 inverter fotovoltaico chiamato anche inverter solare. Si tratta di una componente fondamentale di un impianto di questo genere. Senza tale elemento non sarebbe possibile utilizzare l’energia elettrica prodotta dai pannelli. Si converte in pratica la corrente continua prodotta dal sole in corrente alternata. Ci sono quindi 3 cabine di trasformazione e ben 9529 pannelli che si distribuiti su 26.941mq. Investimento previsto circa 3 milioni.

Nei costi è compreso il cavidotto che funziona da collegamento con la cabina Enel allo scopo di immettere  in rete la corrente prodotta.

PDP

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