Commercio: spendiamo di più per mangiare di meno, caro prezzi penalizza consumatori

Alessandria. Nel 2023 sono state tagliate del 3,9% le quantità di cibi e bevande acquistate a fronte però di 9 miliardi spesi in più a causa del caro prezzi.

E’ quanto emerge dalla proiezione annuale della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi undici mesi rispetto allo stesso periodo del 2022.

Se in testa alla classifica delle strategie salva carrello c’è il ricorso a sconti e promozioni, al secondo posto si piazza il taglio degli sprechi, con una maggiore sensibilità verso la riduzione del cibo che finisce nella pattumiera con effetti economici ed ambientali, anche attraverso l’utilizzo delle ricette del giorno dopo, con la cucina degli avanzi e il ricorso alla doggy bag al ristorante che quasi un italiano su 2 (49%) è pronto a chiedere.

Una tendenza confermata dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +8,5% in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Saldi che riguardano anche i prodotti tipici delle feste di fine anno, dai cotechini agli zamponi, dai pandori ai panettoni fino ai torroni e alle altre specialità, che possono essere offerti anche a sconti rilevanti che arrivano fino al 70%: opportunità di risparmio che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti anche se è bene fare sempre attenzione alle date di scadenza obbligatoriamente indicate nelle confezioni per evitare di consumare prodotti vecchi.

Secondo Coldiretti/Censis il 77% degli italiani prepara regolarmente una lista della spesa con relativa programmazione di cosa comperare che aiuta a tenere sotto controllo gli acquisti d’impulso ed a gestire con più oculatezza i budget familiari.

E con acquisti più responsabili cresce anche il fenomeno dei farmers market: il 54% dei cittadini compra nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più. Questo trend sostiene sicuramente l’impegno di Coldiretti che ha realizzato e continua a farlo la più estesa rete di vendita diretta nel mondo alla quale il Piemonte contribuisce con circa 800 aziende agricole che fanno vendita diretta, 300 agriturismi, 250 fattorie didattiche, 600 pratiche di agricoltura sociale, quasi un centinaio di mercati, 3 mercati coperti, 30 cuochi contadini, 25 maestri dell’ospitalità contadina e oltre 40 sigilli.

L’emergenza si estende alle imprese agricole colpite dal maltempo che ha decimato i raccolti e dai bassi prezzi pagati agli agricoltori che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. In questo contesto è importante nel Pnrr l’aumento dei fondi per l’agroalimentare destinati agli accordi nella filiera per salvare la spesa delle famiglie italiane e sostenere l’approvvigionamento alimentare del Paese. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”.

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