Ovada

Intervista al sindaco di Ovada, Paolo Lantero, a cinque mesi dalla scadenza del mandato

Ovada. All’inizio di un nuovo anno, come sempre, intervista al sindaco di Ovada, Paolo Lantero, il cui mandato scadrà ai primi di giugno.

 – A cinque mesi dalla fine del tuo mandato cosa ritieni di aver fatto di importante per la città come Sindaco?

“Devo confidare di provare un certo imbarazzo a rispondere a questa domanda. Credo siano i cittadini ovadesi gli unici titolati a farlo. Posso però raccontare quanto impegno abbiamo speso per mantenere i servizi fondamentali, quali quelli del trasporto pubblico locale (tpl) o della sanità,  oltre che uffici decentrati di aziende dello Stato (Agenzia Entrate, Agenzia del Lavoro,  ecc.).

Per esempio il tpl, che sempre di più rappresenta un elemento di qualità per la vita locale, risposta realmente ecologica e abbordabile  da tutti (non come le costose auto elettriche), vede un tempo di inadeguatezza ed inefficienza, contraddittorie con le necessità dell’oggi. Vera risposta alla questione “euro 5” e più genericamente all’inquinamento per particolati. Quello che possiamo osservare è il contrario, dunque il nostro compito è quello di sostenere ragionamenti e fare proposte sui tavoli dei decisori regionali, sia liguri che piemontesi, per ottenere strategie di mobilità moderna.

Altro capitolo “importante” è quello di rendere, nel contesto dei capoluoghi della provincia, la nostra città significativa. Abbiamo per questo proposto Ovada come luogo di “sperimentazione”. Ricordo interessanti esperienze sulla sanità, così come  rilevante è stato il nostro contributo sulle attività relative alla raccolta di rifiuti, alle attività sui bacini idrici e non ultimo il ruolo di catalizzatore tra i  Comuni dell’Ovadese.

Abbiamo proposto a tutta la provincia una visione aperta e collegiale di collaborazione per lo sviluppo del turismo, ben oltre i campanilismi. La provincia di Alessandria recupera consensi anche grazie al lavoro di aggregazione che ricordo partì già prima del covid da Ovada, Acqui e Casale, insieme promotori di questa visione.

Poi le valutazioni sismiche sulle nostre scuole, che partirono già a fine dello scorso mandato, e che hanno visto la prima realizzazione completa nella Scuola Primaria “Giovanni Paolo II” in via Dania, le progettazioni, il reperimento di parte dei finanziamenti per le altre, cosi come  l’abbattimento delle barriere architettoniche nella scuola appena indicata ed il finanziamento per l’installazione di un  ascensore nella Scuola Primaria “Damilano” di via Fiume”.

Le altre domande sulla città e le relative risposte del Sindaco sul cartaceo del giornale, in edicola giovedì 11 gennaio.     

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