Diocesi

“Tutela dei Minori e le buone prassi di prevenzione”

Si è tenuto sabato 16 dicembre, presso il Salone San Guido, in Acqui Terme, il terzo appuntamento formativo previsto per il percorso di aggiornamento 2023/2024 per gli Insegnanti di Religione Cattolica diocesani, organizzato dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Acqui con il contributo del fondo 8xMille per la Chiesa Cattolica.

L’incontro ha avuto come argomento: la “Tutela dei Minori e le buone prassi di prevenzione”.

Ricco il programma presentato da don Francesco Airoldi, Cancelliere della diocesi di Bergamo che ha delineato quali siano i valori in gioco e quali siano gli orizzonti di responsabilità di fronte alle famiglie e alle persone, di fronte alla Chiesa, di fronte alla comunità anche civile.

Si sono presi in esame molti fattori e casi di rischio e si è sottolineata l’importanza della formazione come fondamentale elemento di prevenzione, protezione e reazione con le buone prassi. Si sono definiti, dunque, i principi di ogni buona prassi: approccio educativo centrato sul minore, “mai senza genitori” (i genitori sono e restano sempre i primi soggetti attivi e protagonisti dell’educazione dei figli), custodi e ospiti (non padroni e nessuna autoreferenzialità).

Don Airoldi ha sottolineato, inoltre, come l’operare accanto ai minori potrà avvenire sempre e solo in nome di un’alleanza educativa che presenti i caratteri della responsabilità, della collaborazione, della trasparenza e della lealtà.

Il relatore ha ribadito anche come l’IRC non è catechesi ma che tuttavia all’insegnante di IRC è richiesta la piena consapevolezza del “volto ecclesialmente pubblico” che riveste nell’insegnare la Religione Cattolica. Il minore deve trovare riscontro di quanto gli viene detto e insegnato nel comportamento e nella rispettosa vicinanza dell’insegnante di IRC.

Proprio per questo il suo stile comportamentale, le sue parole, il suo modo di fare, avrà ricadute nella comprensione che l’alunno ha della Religione Cattolica. L’adolescente con le sue fatiche e le sue provocazioni, ma anche con l’esuberanza che la sua età porta con sè, chiede modelli positivi e propositivi con un proprio equilibrio, maturità umana e affettiva, solidità personale, passione educativa, testimonianza trasparente di relazioni buone, presenza improntata all’accompagnamento, alla vigilanza autorevole, credibile e non invasiva.

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