Acqui Terme. A quasi quindici anni dalla sua scomparsa, non si spegne – ad Acqui – il ricordo di Monsignor Giovanni Galliano: infaticabile arciprete della Cattedrale per oltre cinquant’anni (1955-2006), autorevole testimone del tempo, imprescindibile punto di riferimento per l’intera comunità civile cittadina e diocesana.
Per preservare e tramandare la memoria della multiforme attività di Monsignore, la Onlus che porta il suo nome – presieduta dall’Ing. Salvatore Caorsi – bandisce un concorso rivolto agli studenti del Liceo classico cittadino, dove il leggendario sacerdote ha prestato la sua apprezzata opera di docente dal 1956 al 1974.
Il bando è stato messo a punto da una commissione presieduta dalla dirigente scolastica dott.ssa Miraglia e composta dall’Ing. Caorsi, dal prof. Bruno Gallizzi e dal prof. Simone Buffa (in rappresentanza dell’associazione), oltre che dai proff. Lucilla Rapetti, Carlo Prosperi e Arturo Vercellino, insigni protagonisti della vita culturale cittadina.
La borsa di studio – che intende perpetuare la memoria del compianto sacerdote – si propone allo stesso tempo di favorire l’apprendimento cooperativo, la costituzione di vincoli solidaristici e l’attitudine al lavoro di gruppo, secondo l’impianto pedagogico tenacemente perseguito da Monsignor Galliano nella sua duplice azione didattica e pastorale; ambisce, inoltre, a premiare l’impegno civico e la crescita culturale degli studenti, nell’ottica di un progressivo rafforzamento dell’impegno sociale al servizio della comunità locale, nazionale, universale.
Onde perseguire tali finalità, l’Associazione stanzia gli importi per le seguenti borse di studio: un primo premio di Euro 500 e un secondo premio di Euro 300, indicando il solo vincolo della forma cooperativa: i ragazzi dovranno costituire un gruppo di lavoro, assegnandosi compiti specifici e collaborando reciprocamente.
Per l’a.s. 2023/2024 l’elaborato dovrà vertere su un tema indicato dalla commissione per promuovere tra i ragazzi la cultura della legalità, affinando – contestualmente – le competenze metodologiche relative all’acquisizione, al vaglio critico e all’esame comparativo dei dati: il tema prescelto, anche a seguito dei numerosi e recenti fatti di cronaca, è quello che attiene a violenza e criminalità giovanili.
Il gruppo di lavoro dovrà organizzare il proprio lavoro sviluppando i seguenti snodi tematici: a) Analisi documentata del fenomeno nelle sue molteplici componenti costitutive: si richiede di condurre un’indagine oggettiva, adottando criteri metodologici rigorosi, mediante la ricerca e l’incrocio dei dati disponibili, focalizzandosi sui diversi aspetti sociali coinvolti (es. estensione territoriale del fenomeno, confronto tra i dati nazionali, regionali, provinciali, locali, etc., eventuali discrepanze tra il tessuto urbano e le realtà rurali, eventuale incidenza per fasce anagrafiche, genere, reddito, provenienza, etc.); b) Analisi delle motivazioni, individuali e di gruppo, correlate con la genesi del fenomeno: gli studenti potranno servirsi di questionari e interviste (anche in forma anonima) rivolti a campioni di popolazione statisticamente significativi, realizzando un autentico reportage sulla percezione locale di tale problematica sociale. Contestualmente, o alternativamente, gli studenti potranno condurre una scrupolosa analisi dei linguaggi espressivi che – veicolando messaggi violenti – condizionano la formazione valoriale nell’età evolutiva, determinando fenomeni emulativi; si suggerisce l’esame critico dei testi musicali più ascoltati dai giovani (segnatamente del c.d. genere “trap”), accanto all’analisi dei linguaggi e delle forme espressive adottati in ambito cinematografico, fumettistico, artistico, letterario e nella comunicazione social; c) Riflessione conclusiva sul fenomeno: dopo aver tracciato un bilancio critico equilibrato sulla base dei dati raccolti, gli studenti potranno formulare eventuali proposte per arginare genesi e diffusione di tali episodi.
L’auspicio dell’Associazione “Mons. Galliano” Onlus è che tale iniziativa possa contribuire alla massiccia diffusione dei valori umani di cui Monsignore è stato fervido assertore e coerente testimone nei suoi anni di insegnamento: il suo obiettivo – come quello di don Bosco – è sempre stato quello di formare (oltre che “buoni cristiani) anche “onesti cittadini”.