Sono oltre 8 milioni le persone che in Italia vivono in zone ad alta pericolosità per frane e alluvioni a conferma della fragilità di un territorio nazionale che ha perso quasi 1 campo agricolo su 3 (30%) in mezzo secolo. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Ispra in occasione della Giornata mondiale del suolo indetta dalle Nazioni Unite che si celebra il 5 dicembre.
Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra. Una situazione appesantita dal fatto che la superficie agricola utilizzabile in Italia si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a fronte di una 2023 che fino ad ora ha visto lungo la Penisola ben 3.171 eventi estremi con vittime e danni secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd.
In Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari.
“A fronte di questo scenario, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese in un momento in cui peraltro l’incertezza e la guerra sta provocando difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni. È quindi necessario – fanno notare Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – difendere il suolo coltivato e lavorare sulle infrastrutture e sull’innovazione, dagli invasi per raccogliere l’acqua in eccesso alle nuove tecniche di evoluzione assistita (Nbt) per investire sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole e difendere il patrimonio di biodiversità. Combattere il consumo di suolo significa difendere l’agricoltura più green d’Europa a cui il Piemonte contribuisce con le sue 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc, oltre 3 mila operatori certificati biologici tra produttori, trasformatori ed importatori con più di 50 mila ettari ad oggi coltivati con metodo biologico, unitamente a 10 mila agricoltori che, tramite Campagna Amica, tutti i giorni, con la vendita diretta dei propri prodotti, raggiungono direttamente il consumatore finale”.