Incontro ecumenico di preghiera a conclusione del Tempo del creato
“Sono tante e tanto preziose le cose che ci uniscono! E se realmente crediamo nella libera e generosa azione dello Spirito, quante cose possiamo imparare gli uni dagli altri! Non si tratta solamente di ricevere informazioni sugli altri per conoscerli meglio, ma di raccogliere quello che lo Spirito ha seminato in loro come un dono anche per noi”.
Sono le parole con cui il papa nella sua Esortazione apostolica, Evangelii gaudium, ritenuta da tutti il programma del suo pontificato, affronta il tema dell’unità dei cristiani. Per questa ragione è stato di grande importanza per la nostra comunità, l’incontro ecumenico di preghiera a conclusione del Tempo del creato (un’iniziativa che vede unite tutte le chiese cristiane nell’impegno e nella preghiera a difesa del nostro unico pianeta), che si è svolto ad Ovada, mercoledì scorso 4 ottobre.
La scelta della data (4 ottobre: festa di san Francesco d’Assisi) e del luogo (la chiesa ovadese dei Cappuccini, un ordine religioso che si richiama fortemente al messaggio del poverello d’Assisi) non erano ovviamente casuali: san Francesco costituisce per tutti i cristiani un esempio straordinario di amore per tutti gli uomini e per tutte le creature che abitano il nostro pianeta. Questo fatto è stato opportunamente sottolineato da Maurizio Benzi, parroco di Ovada, nel suo saluto ai numerosi partecipanti. Hanno guidato la celebrazione il pastore metodista di San Marzano, Gregorio Plescan ed il vescovo di Acqui, Luigi Testore, mentre il parroco della parrocchia ortodossa rumena in provincia di Alessandria, Vasile Cican, improvvisamente impossibilitato a partecipare, ha fatto pervenire un suo messaggio di condivisione.
La preghiera si è snodata sul tema tratto da un versetto del profeta Amos: “Che scorrano la giustizia e la pace”, in quanto siamo tutti consapevoli del fatto che la salvezza del creato non può essere disgiunta dall’affermarsi nel mondo della giustizia e della pace. Per questo, nel corso della celebrazione si è lodato Dio per quanto ha concesso agli uomini, si è richiesto a Lui perdono per gli innumerevoli e gravi peccati che nel corso della storia i cristiani hanno compiuto contro il mondo, contro la giustizia e contro la pace.
In un mondo, in cui sembra prevalere l’interesse dissociato da qualunque preoccupazione ecologica, i cristiani sanno che debbono lasciarsi guidare dalla parola di Dio ed è per questo che la celebrazione ecumenica di Ovada ha lasciato largo spazio all’ascolto della parola di Dio, attraverso due Salmi che inneggiano alla bontà del Signore, il salmo 8 ed il Salmo 69. Essi sono stati poi commentati dalle sapienti parole del pastore Gregorio Plescan, attraverso l’analisi del quadro di Peter Wenzel “Adamo ed Eva nel paradiso terrestre”, contenuto nei Musei vaticani.
Nel corso della celebrazione sono stati raccolti 576 euro che sono stati destinati al sostegno dei “Corridoi umanitari”, un’iniziativa a favore degli immigrati, promossa dalla Comunità cattolica di Sant’Egidio e della Tavola Valdese.