Ovada. Vendemmia 2023, si prospetta una buona annata per qualità e quantità delle uve ma pesa l’incognita meteo.
Parte dunque con i vini aromatici la vendemmia 2023 ma l’incognita “meteo” non consente ancora di fare previsioni specifiche, in questo anno di grande caldo e di cambiamenti climatici evidenti.
L’andamento del clima degli ultimi anni infatti sta condizionando pesantemente la produzione: nonostante il 2023, da giugno in poi, sia stato in diverse zone più piovoso rispetto al 2022, il deficit idrico non è ancora stato colmato e, nei terreni più esposti, le viti iniziano a dare segnali di sofferenza.
Con la fine di agosto sono arrivate nuove precipitazioni, piovute dal cielo come manna per le viti ma la consistenza degli acini potrebbe risentirne.
“Purtroppo ci troviamo ancora di fronte ad eventi meteorologici estremi che condizionano fortemente l’attività degli imprenditori agricoli. La nostra zona, per il momento, non ha visto, quest’anno, rovesci piovosi o grandine tali da compromettere la produzione, ad eccezione di alcuni Comuni del Casalese. Tuttavia “paghiamo” ancora la pesante siccità che ha condizionato tutto il 2022” – dice la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco.
Si è iniziato con la vendemmia di Pinot nero e Chardonnay. Si prosegue con gli aromatici Moscato e Brachetto, seguiti dai bianchi per vini fermi e successivamente dal Dolcetto e poi dal Barbera verso la fine della prima decade di settembre o poco oltre. Stessa periodizzazione per il Timorasso.