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Salvaguardare le campagne: la condizione necessaria per attuare una vera trasformazione energetica

Torino. In una lettera inviata da Coldiretti al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si legge come sia necessario salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale, fermando ogni genere di speculazione ed il consumo di suolo dovuto alla presenza di impianti fotovoltaici a terra, del tutto incompatibili con l’attività agricola.

Le iniziative organizzate da fondi di investimento speculativi volte ad individuare aree idonee ad installare impianti a fonti rinnovabili a grandi dimensioni non hanno in alcun modo coinvolto gli agricoltori locali. Questo caos decisionale, dovuto all’assenza di regole di governo del territorio, ha portato ad un forte consumo di suolo e numerosi danni collaterali, sia ecologici che economici.

Un modo per fermare il “fotovoltaico mangiasuolo” viene presentato all’interno di uno studio di Coldiretti Giovani Impresa: servendosi dei tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole si avrebbe a disposizione una superficie utile di 155 milioni di metri quadrati, il che porterebbe alla produzione di 28.400Gwh di energia solare.

Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, affermano che le energie rinnovabili possono “contribuire allo sviluppo della dimensione multifunzionale delle imprese agricole”, così come il settore del biogas-biometano. Quest’ultimo, tramite il riciclaggio di sottoprodotti e la riduzione dell’impronta ambientale e di carbonio, ha conosciuto un’importante accelerazione verso la transizione energetica.

L’Organizzazione Coldiretti ribadisce il suo impegno nel raggiungere gli obiettivi di un’agricoltura circolare e ad impatto zero, ma condizione necessaria è fermare la frammentazione del territorio e dare la possibilità agli agricoltori di rispondere in quanto protagonisti alle sfide energetiche che la nostra nazione deve affrontare.

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