Acqui Terme. Acqui intende aprire un presidio della Polizia Ferroviaria all’interno della stazione. La possibilità appare concreta, dopo che il Comune ha inoltrato una richiesta formale, approfittando dell’occasione fornita dai lavori di riqualificazione attualmente in corso alla stazione da parte di Rfi grazie ai fondi Pnrr.
«Rafforzare e potenziare la presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio, così da assicurare un miglior standard di sicurezza alla popolazione fa parte dei nostri programmi. L’ipotesi di aprire una sede della Polfer in stazione – ci spiega il vicesindaco Alessandro Lelli – era già presente, in fase embrionale, al momento della presentazione del DUP (era inserita nelle famose slide) e gli interventi di recupero attualmente in corso presso la stazione rappresentano sicuramente una buona opportunità per richiedere che ad Acqui venga istituito un distaccamento di polizia ferroviaria. A mio avviso la città ne avrebbe bisogno, e il fatto di poter contare su ambienti rinnovati e dunque particolarmente accoglienti rappresenta sicuramente un punto di forza del progetto».
Grazie a una collaborazione con il Coisp, il Comune ha manifestato l’intenzione di intitolare la sede alla memoria di Emanuele Petri, sovrintendente capo della Polizia di stato, in servizio proprio alla Polfer, ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 2 marzo del 2003 mentre era di scorta ai viaggiatori su un regionale tra Roma e Firenze.
Quel giorno, superata la stazione di Camucia – Cortona, Petri decise, insieme ad alcuni colleghi, di controllare le generalità di una coppia. I due erano i terroristi delle Nuove Br Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi. In particolare, Galesi, una volta capito di essere stato scoperto, prese in ostaggio Petri e, alla fine, gli sparò alla gola uccidendolo sul colpo e ferendo poi un altro collega. Per la sua morte in servizio e per il suo coraggio, Petri fu poi insignito della Medaglia d’oro al Valore civile.
L’intenzione di intitolare il distaccamento a Petri è stata ufficializzata attraverso una delibera di indirizzo,
«Questa intitolazione – commenta Lelli – sarebbe un segno di rispetto verso questo grande poliziotto e, più in generale, verso la Polizia. Inoltre, trattandosi proprio di un agente della Polfer, credo possa essere un ulteriore punto di forza per la nostra richiesta, che speriamo possa avere risposta positiva».
Quali saranno i tempi per sapere se il presidio Polfer sarà effettivamente attivato? «A questa domanda non so rispondere, immagino non sia una questione di pochi giorni, ma sono sicuro che avremo un riscontro e mi auguro possa essere positivo. Sarà nostra cura informare la cittadinanza appena riceveremo una risposta».
Nel frattempo, il Comune verificherà con Rfi quali potrebbero essere gli spazi più idonei per ospitare il presidio, mentre la segreteria del sindaco avrà il compito di portare avanti i contatti con la Polizia per l’eventuale intitolazione a Petri.
M.Pr