Alessandria. Mario Castelli, classe 1994, titolare della Società Agricola “Cascina Mezzano”, impresa agricola di famiglia ad indirizzo cerealicolo a Solero, Comune a poche decine di chilometri da Alessandria, è il nuovo delegato provinciale Giovani Impresa. È stato eletto all’unanimità dall’Assemblea che ha approvato anche il nuovo Comitato.
L’assemblea si è svolta nei locali della Coldiretti alessandrina alla presenza del Presidente e del Direttore, Mauro Bianco e Roberto Bianco e del delegato uscente Fabio Bruno. Nuovo delegato e Comitato rimarranno in carica per i prossimi cinque anni.
Nonostante i divieti e le difficoltà imposte dal Covid sono state molte le occasioni di coinvolgimento, di incontro e di formazione destinate ai giovani imprenditori, attività che sono state la base su cui costruire la nuova squadra che rappresenta il cuore giovane di Coldiretti Alessandria.
Società Agricola “Cascina Mezzano”, oltre 130 ettari di terreno coltivati a frumento tenero, patate, mais, foraggio, erba medica e barbabietola da zucchero, con l’aiuto del fratello Francesco e del padre Stefano, è un esempio virtuoso di continuità e di innovazione: una realtà sorta a fine degli anni ’30 oggi è alla quarta generazione, cresciuta tramandando di padre in figlio l’attaccamento al territorio e alla ruralità diventando sempre più competitiva e all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico. Un esempio di meccanizzazione altamente qualificata e impiego di risorse per un’azienda leader nel settore delle patate da industria.
Un numero su tutti: oltre 12.000 quintali di patate all’anno destinate alle più importanti industrie settoriali del Nord Italia. Un forte impegnato anche sul fronte del risparmio idrico: recentemente è stato realizzato un sistema di tubazioni non solo in grado di non disperdere acqua ma anche di contribuire alla salvaguardia e al rispetto del territorio, un impianto di ‘microirrigazione per la razionalizzazione degli apporti irrigui’ per la patata da industria.
“Nel ringraziarvi per la fiducia che mi avete dimostrato sono felice di poter ricoprire per i prossimi cinque anni la figura di Delegato Provinciale Giovani Impresa, sarà mia priorità impegnarmi nella vita sindacale della Coldiretti per non deludere le aspirazioni di tanti giovani che, come me, credono nell’agricoltura e su di essa stanno costruendo il loro futuro senza lasciarsi spaventare dalle mille difficoltà con le quali ogni giorno ci rapportiamo. Al nuovo Comitato chiedo di lavorare fianco a fianco con i vertici della Coldiretti alessandrina per poter garantire il giusto sviluppo al settore primario e alla nostra economia. Noi giovani agricoltori svolgiamo un mestiere dalle prospettive economiche importanti, ma anche utile all’ambiente e all’intera collettività. Se la troppa burocrazia, la disponibilità di terreni, l’accesso al credito, al pari dell’emergenza fauna selvatica, costituiscono anche per noi giovani alcune delle storiche criticità, oggi ci troviamo a dover scontare le conseguenze della pandemia, ma anche l’aumento dei costi di gestione e le speculazioni sui mercati seguite al conflitto in Ucraina. Non da ultimo i cambiamenti climatici, che stanno condizionando sempre di più il nostro lavoro. Un quadro difficile, che richiederà un forte supporto, politiche e strategie mirate per le aziende, a livello europeo, nazionale e regionale, e che come giovani, dovremo saper interpretare e gestire con flessibilità e con un occhio sempre più attento alla diversificazione e all’innovazione”.
Sono state queste le prime parole dette, non senza emozione, da Mario Castelli che ha proseguito rivolgendo un invito al nuovo Comitato: “Mi sento di chiedere al Comitato eletto di impegnarsi per far valere la voce dei giovani sia a livello locale che nazionale in modo tale che arrivi, forte e decisa l’immagine di un movimento compatto che sa cosa vuole e che ha le idee chiare. Tra gli obiettivi, la sfida importante soprattutto in termini di difesa convinta del Made in Italy agroalimentare: per questo siamo sempre stati e saremo in prima linea nella raccolta firme contro il cibo sintetico”.
Molti i giovani presenti che hanno animato l’incontro, durante il quale si è parlato di Agricoltura 4.0, nuova Pac e opportunità legate ai Bandi della Regione Piemonte, sottolineando concretamente ciò che Giovani Impresa rappresenta nel grande progetto che Coldiretti ha per il Paese, un tassello importante di crescita e di confronto per la competitività dell’agricoltura italiana.
L’Assemblea e il Comitato hanno eletto anche i Vice Delegati: si tratta di Emanuele Moro, imprenditore suinicolo della Val Borbera, Federico Maggi titolare di un’azienda ad indirizzo orticolo della zona di Castelnuovo Scrivia e Stefano Roffredo, imprenditore vitivinicolo di Alice Bel Colle, componente aggiunto al Comitato Regionale Giovani Impresa.
“Giovani Impresa è un vivaio grazie al quale è possibile formare i nuovi dirigenti – ha affermato il presidente Mauro Bianco -, fondamentale l’importanza dei momenti di formazione che hanno l’obiettivo di fare rete e creare nuova sinergia. Non bisogna infatti dimenticare che Giovani Impresa ha un ruolo importante in tutte le iniziative di Coldiretti, contribuendo a rendere il movimento ancora più solido e parte integrante nella vita dell’Organizzazione”.
“Un’elezione che rappresenta un passaggio importante finalizzato a delineare le progettualità future del movimento Giovani Impresa a livello provinciale, un tassello fondamentale per continuare a coltivare la centralità dei giovani all’interno della visione di Coldiretti e dell’agricoltura italiana – ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Basti pensare che, nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni. Le aziende guidate da under 35 in agricoltura hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate”.