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Savona, è mancato Sandro Varaldo, “colonna portante” della Confraternita San Domenico

Savona. È mancato Alessandro Varaldo, “Sandro” per tutti. “Era nato nel 1938, secondo di tre fratelli – così ne dà l’annuncio la Diocesi di Savona-Noli – ed è stato attivo nel mondo del lavoro con la ditta di famiglia e nel mondo delle confraternite e delle processioni”.

Varaldo (marito, padre di due figlie e nonno di cinque nipoti), è stato la pietra d’angolo per la Confraternita San Domenico (Cristo Risorto), per un lunghissimo periodo alla guida dei confratelli. Lo si poteva incontrare tutti i pomeriggi in oratorio, “mai con le mani in mano”. Ha sempre cercato di tenersi lontano da cariche istituzionali; unica eccezione nel triennio 2019-2021 (con proroga di due anni per Covid-19), quando ha ricoperto il ruolo di priore.

Il 2006 è l’anno che lo vede entrare nel primo gruppo dei confratelli diocesani insigniti del Crocco d’Oro, assegnato ai cristanti, cioè a chi porta i crocifissi artistici nelle processioni, con oltre trent’anni di esperienza nel ruolo. Continuano dalla Diocesi: “Per la Confraternita del Cristo Risorto, dal 1996 al 2018 è stato membro del Priorato Generale, l’organizzazione che riunisce le sei Confraternite savonesi proprietarie delle “casse”, e a capo della biennale Processione del Venerdì Santo. Ha comandato l’Annunciazione, la seconda “cassa” a sfilare, per oltre venticinque anni, e questo 2023 lo ha visto assente per la prima volta”.

Tanto impegno profuso nel volontariato, anche per la Colletta Alimentare, fin dal lontano 1999. Grazie a questo impegno duraturo è stato nominato cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Silvestro Papa.

Queste le parole del priore della Confraternita Gianni Varaldo: “È stato un mio secondo papà. Per lui l’Oratorio era una seconda casa, un luogo d’incontro in cui curava le relazioni, cercando di coinvolgere nuovi confratelli”.

Era anche colui che predisponeva il presepio con la consorella Maria Pepe e il confratello Roberto Bertola. Ricorda Pepe: “Quando io e Roberto ci soffermavamo a discutere per pareri discordanti sull’allestimento, immediatamente ci ricordava che il tutto doveva essere pronto per Santa Lucia. Conserviamo ricordi bellissimi di quando lo preparavamo e la sua soddisfazione per i commenti sempre positivi”.

Aggiunge Bertola: “Ci ha trasmesso l’amore verso la Confraternita e fatto comprendere l’importanza delle aperture quotidiane dell’Oratorio con il suo esempio, i suoi insegnamenti e quando era necessario anche con qualche utilissimo rimprovero”.

Per lungo tempo, ha sovrinteso in Oratorio a tutte le attività collegate alle processioni, come ricordano commossi Adriano Tarparelli e Paolo Gaggero e, precisa il priore generale Mauro Biancavilla, “l’indomani del Venerdì Santo, quando ha saputo che finalmente eravamo usciti, era contento”.

I funerali sono stati celebrati domenica 30 aprile nella Chiesa parrocchiale San Giovanni Battista.

L.S.

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