Il Sinodo continua, “occorre trovarsi e pensare insieme”

Entro Pentecoste si attendono i contributi delle comunità parrocchiali e poi durante l’estate ci sarà altro tempo per “camminare insieme”.

Riprendo l’invito che il Sinodo della Chiesa italiana e universale porta a galla. Anche in questo tempo di Pasqua siamo chiamati a guardare i semi di Resurrezione per la nostra Chiesa. Non voglio rubare tempo e pazienza per motivare qualcosa che ormai è evidente: se abbiamo a cuore il futuro della Chiesa e del cristianesimo dobbiamo insieme rimboccarci le maniche, preti e laici, religiosi e catechisti, movimenti e associazioni, volontari e consacrati, non solo per fare le cose ma soprattutto pensare le nostre comunità e la loro presenza nel mondo.

Facciamo un esempio: se è il parroco che deve trovare i referenti per l’oratorio estivo non è un “camminare insieme”, l’indicazione è mettersi attorno a un tavolo e insieme decidere chi può fare e con quali modalità ha senso proporre l’oratorio estivo. Solo così ci sarà un “incaricato” dalla Comunità e non solo uno scelto dal don, solo così quando guarderemo il centro estivo della Parrocchia sarà veramente il centro estivo di tutti a cui tutti daremo supporto, anche solo con la preghiera o con la disponibilità a un sostegno concreto nel momento della richiesta, perché sarà nostro e non solo dell’impallinato di turno o di chi ha deciso di sacrificarsi per tutti o di chi paga la quota per mandarci i figli. La logica non è “uno si sacrifica per tutti” ma “tutti insieme portiamo avanti le gioie e le croci”, tanti cirenei in cammino con Gesù.

Per ottenere questo occorre riunirsi, trovare il tempo e lo spazio per parlarsi e accettare la fatica e l’inefficienza del dialogo tra più persone, l’ascolto dei simpatici come dei petulanti, degli illuminati come di chi fatica a cogliere le cose. Il metodo indicato per i gruppi sinodali contiene una sapienza grande che smussa eventuali dissapori o divisioni di vedute, diversità che vanno però raccolte e “lavorate”. Le riunioni, quando si fanno, sono spesso solo per decidere operativamente qualcosa che “a livello più ampio” è già stato deciso da qualcuno, bisogna invece entrarci insieme, “capire insieme” (possibilmente anche con lo Spirito Santo) la strada che vogliamo realizzare.

Il Consiglio Pastorale Diocesano ha preparato 3 schede/cantieri su cui lavorare (si possono trovare sui siti https://www.diocesiacqui-piemonte.it/6204-2/ oppure https://www.acquiac.org/category/sinodo/) e chiede una prima restituzione entro Pentecoste in modo da avere tempo di elaborare una prima sintesi da spedire a Roma entro giugno. Poi ci sarà ancora tempo per riunirsi e lavorare sui cantieri che, vedrete, sono molto operativi, chiedono di immaginare delle comunità “poliedriche”, in cui suddividersi il carico dell’accompagnamento, della formazione, del dialogo con il mondo. Con i continui accorpamenti di parrocchie ci sembra indispensabile ragionarci insieme.

Non è il tempo in cui i grandi discorsi di una sola persona possono “illuminare” tutti, ma la Chiesa in questo momento ha bisogno di operai nella messe (che abbiano ascoltato la Parola e di essa si nutrano), di ritrovarsi per non perdersi, di accogliere per non rimanere soli e vecchi. Un pensiero in particolare verso i giovani che non vengono neanche pensati perché ci sembrano distanti e disinteressati da questi discorsi. Sembra una resa incondizionata, una fatica troppo grande, un giudizio “disperante”.

Siamo anziani e stanchi, un po’ come l’atteggiamento dei discepoli dopo la Passione… lasciamo che lo Spirito entri in noi e per farlo la Madre Chiesa ci indica la strada “fate sinodo”, camminate insieme, radunatevi e ascoltatevi, ricostituitevi come Comunità vere.

Attendiamo i vostri contributi, lo sguardo dello Spirito che vi ha sussurrato insieme i passi da fare.

Flavio Gotta, Eugenia Travo – Referenti diocesani per il Sinodo

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