Savona, dopo sette anni ritorna la Processione del Venerdì Santo
Savona. Dopo 7 anni, ritorna a Savona la Processione del Venerdì santo (7 aprile), tradizionale evento di fede e devozione popolare organizzato dal Priorato Generale delle Confraternite di Savona centro, già in attività nel XIII secolo e proprietarie delle 15 “casse” lignee che compongono il corteo sacro (N. S. di Castello, Cristo Risorto, SS. Pietro e Caterina, SS. Agostino e Monica, SS. Trinità, SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla), un evento al quale il vescovo monsignor Calogero Marino parteciperà per la prima volta.
La manifestazione si svolge in genere negli anni pari, ma l’attesa era grande perché l’ultima volta che vi fu era il 2016 (nel 2018 annullata per maltempo, poi per le restrizioni di legge). Quest’anno il turno di Priorato Generale spetta alla Confraternita Nostra Signora di Castello, con sede in via Manzoni. Il sodalizio di turno ha l’onere e l’onore di organizzare la processione e aprirla e chiuderla con la propria Croce di Passione e l’Arca della Santa Croce.
La partenza sarà alle 20.30 dalla Cattedrale Nostra Signora Assunta, per proseguire in via Caboto, piazza Cavallotti, via Gramsci, piazza Leon Pancaldo, via Paleocapa, corso Italia, piazza Sisto IV. Mentre le casse entreranno in piazza Sisto IV si potrà ascoltare la voce di don Giovanni Margara che le descriverà e, al termine, il vescovo Marino impartirà la benedizione con la reliquia della santa Croce dal balcone del Municipio (con lui il sindaco Marco Russo e il priore generale Mauro Biancavilla). Il gruppo corale orchestrale che animerà musicalmente l’evento sarà statico in via Paleocapa, all’altezza di via Pia.
Ai portatori delle casse, come di consueto, sarà proposta una raccolta di denaro (per l’acquisto di un ecodoppler per l’Hospice Centro Misericordia “Santa Maria Giuseppa Rossello”). In caso di pioggia l’evento non potrà svolgersi e gli oratori rimarranno aperti fino alle ore 23 per permettere al pubblico la visione delle opere d’arte.
Ricorda il vicario generale don Magnano: “Le “casse” sono una catechesi artistica itinerante dal valore storico e nata dalla devozione religiosa popolare in epoche in cui la gente comune non sapeva né leggere né scrivere. È una realtà da contemplare, anche se certi simboli che in passato erano compresi da tutti oggi non lo sono. La mia speranza è che grazie alla processione si trasmetta il messaggio cristiano che Cristo è morto e risorto”.
Rivela Nicoletta Negro, assessore alla Cultura e al turismo: “Quando l’anno scorso abbiamo promosso i trekking negli oratori cittadini insieme al FAI, la domanda più ricorrente che la cittadinanza ci poneva era quando sarebbe tornata la processione. L’organizzazione dell’evento è mastodontica e si regge sul volontariato di tante persone che ci mettono l’anima, il cuore, la fatica. A loro va il nostro primo grande Grazie!”.
Le “casse” sono veri e propri capolavori che rappresentano la Passione e morte di Gesù: La promessa del Redentore, L’Annunciazione, L’Orazione nell’orto, Il Bacio di Giuda, Cristo legato al palo, La Flagellazione, L’incoronazione di spine, Ecce Homo, Cristo che cade sotto la croce ed è aiutato dal Cireneo, Cristo spirante in Croce, Cristo morto in Croce, La Deposizione dalla Croce (di Filippo Martinengo, nella foto), La Pietà, La Deposizione nel Sepolcro, L’Addolorata. Realizzate da scultori di rilievo, hanno un lento incedere accompagnato dai rintocchi della campana della Torre del Brandale, “la Campanassa”, unica autorizzata a suonare nonostante sia il giorno del silenzio della liturgia. E questi i numeri legati alla Processione: 56 i comandanti per le 15 casse, 700 i portatori, 30 i cristanti per la Croce di Passione e 250 tra musicisti e coristi.
L’evento è realizzato con la collaborazione e il patrocinio di Diocesi di Savona-Noli, Comune di Savona, Fondazione De Mari, Cooperativa Bazzino, Credito Cooperativo Pianfei e Rocca de’ Baldi e Regione Liguria.
L.S.