Ovada. È stato presentato venerdì 17 marzo, in una affollata Enoteca Regionale, del nuovo libro del parlamentare Federico Fornaro “Il collasso di una democrazia: l’ascesa al potere di Mussolini (1919-1922)”, Bollati Boringhieri editore, 210 pagine.
A dialogare con Fornaro, Luca Ubaldeschi, direttore de Il Secolo XIX.
Ha introdottoificativo il sindaco Lantero: le cose che fanno poi la storia capitano perché spesso c’è un’indifferenza pericolosa. Quindi non essere disattenti ma partecipi in modo attivo alla vita pubblica ed alle situazioni alterne della politica, nazionale e locale.
Ubaldeschi: il Paese sta sperimentando il primo governo di destra-destra e questo impone a tutti di fare dei conti con la storia perché si possa “conoscere il passato, capire il presente e orientare il futuro”. Non si può demonizzare oggi ciò che sta dentro la democrazia e la legalità ma occorre essere non indifferenti all’attualità.
Fornaro: l’era giolittiana nel dopoguerra arriva al suo punto estremo e manca un rappresentante della borghesia, c’è disorientamento e qualcuno approfitta della situazione per prendere in mano il bandolo della matassa. Da lì nascono i fasci, poi il partito autoritario, la marcia su Roma e l’avvento della dittatura, con un radicameneto del fascismo nel Paese a fronte di un disinteresse generale. Dal 1919 al 1922, cambia la storia dell’Italia e Mussolini passa dall’1,5% delle elezioni milanesi al famoso discorso in Parlamento dove lo prende a schiaffi. E molti ex premier danno fiducia a Mussolini. Perchè? La colpa non è solo di un uomo: furono in molti a volerlo, il fascismo, che fu soprattutto violenza ma che approfittò anche di molti errori e sottovalutazioni dei liberali, dei popolari e dei socialisti, questi ultimi abbagliati da quanto succedeva in Unione Sovietica. Il fascismo dunque come “controrivoluzione preventiva”.
Articolo su L’Ancora n.11/2023 in edicola giovedì 23 marzo