Alessandria. Solo quindici, venti giorni di pioggia consecutiva potrebbero riportare la situazione a livelli normali per il mese di febbraio con 150-200 millilitri. La situazione attuale sarebbe critica anche se fossimo a luglio.
Una condizione di magra invernale che riguarda i corsi d’acqua della provincia alessandrina dove le basse temperature e l’assenza di precipitazioni aggravano la situazione di siccità con fiumi e torrenti con rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate.
È quanto afferma Coldiretti Alessandria in riferimento all’arrivo di aria artica e una brusca diminuzione delle temperature senza però previsione di precipitazioni.
“Sono gli effetti di un andamento climatico anomalo che condiziona la vita sia in città, con l’innalzamento dei livelli di inquinamento, sia nelle campagne dove, con la ripresa vegetativa, per le coltivazioni l’acqua sarà indispensabile. L’anomalia climatica è evidente dalla situazione del fiume Po che si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -, a rischio c’è 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Non dobbiamo farci trovare impreparati nel caso dovesse ripetersi quanto già vissuto nell’estate 2022: di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”.
Un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo.
L’irrigazione infatti può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo e per questo la Coldiretti ha anche avviato una partnership con Israele per rafforzare sempre di più l’impegno sull’hi-tech.
“Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità ma a preoccupare, è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte, tra poco più di un mese partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui al nord è caduto il 40% di acqua in meno, a conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi e prolungati periodi di siccità che compromettono le coltivazioni nei campi e mettono a rischio la sovranità alimentare dell’intero Paese.
Per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.
Se da un lato, infatti, il bel tempo di queste settimane ha permesso agli agricoltori di procedere nelle lavorazioni in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità. Per questo cresce la preoccupazione e in molti casi l’unica soluzione è intervenire con le irrigazioni di soccorso e quindi con un ulteriore aumento dei costi.