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Il Gruppo Viabiltà Valli Stura e Orba duro sull’autostrada A26: “Ci diano le dovute spiegazioni per una situazione drammatica”

Ovada.  Il Gruppo Viabilità Valli Stura ed Orba ha emesso un comunicato stampa duro sulla situazione dell’autostrada per Genova.

«Richiesta di incontro pubblico ai dirigenti e funzionari Aspi: esigiamo spiegazioni.
L’incidente occorso il 2 febbraio  sulla A/26 testimonia di quanto la situazione per chi si dirige verso e dal capoluogo ligure sia drammatica. Cantieri onnipresenti e pericolosi ed in cui stentiamo a capire la reale portata dei lavori eseguiti.
È  opportuno che i dirigenti di Autostrade per l’Italia si rendano disponibili per spiegare ai cittadini, utenti e contribuenti delle Valli Stura ed Orba, i motivi che rendono indispensabili i disagi che stiamo sopportando.

Le spiegazioni ci sono dovute. Le infrastrutture autostradali sono state pagate dai nostri nonni e padri e manutenute con i pedaggi che stiamo pagando anche oggi.
Vorremmo capire poi se sia normale trovarci cantieri con scambi di carreggiata, restringimenti ed accesso ai varchi autostradali pericolosi.

Come la mettiamo con la sicurezza di chi si districa in mezzo a questi cantieri?
E come mai si mette in sicurezza la rete autostradale nei giorni lavorativi ma l’aautostrada torna sicure quqndo si devono accogliere i turisti da fuori
regione, quando vengono fatti sparire i cantieri? Siamo forse cittadini con meno diritti di chi arriva da fuori nei week end e sotto le feste?

Chiediamo ai nostri sindaci di farsi portavoce delle nostre istanze e di organizzare un pubblico incontro aperto alla cittadinanza delle nostre valli con i dirigenti ed i funzionari di Aspi responsabili dell’autostrada.
Chiediamo di organizzare l’incontro in una serata in cui al ritorno verso Genova i dirigenti di Aspi debbano percorrere la SS. 456 del Turchino per la chiusura notturna della A/26, per provare l’ebbrezza delle curve del Passo del Turchino in piena notte.

Lo fanno anche le nostre ambulanze per portare i pazienti al Pronto Soccorso…».

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