PSA, strategia sanitaria che permetta depopolamento cinghiali e non solo limitazioni territoriali
Ponzone. Si è svolto in settimana un nuovo incontro a tema PSA (Peste Suina Africana) convocato dalla Provincia di Alessandria a cui hanno partecipato il Commissario straordinario Angelo Ferrari, il Commissario straordinario per la provincia di Alessandria Giorgio Sapino, i rappresentanti delle principali associazioni venatorie, degli ambiti territoriali di caccia dell’Alessandrino e delle associazioni agricole.
Come Regione è stata sollecitata questa riunione sulla gestione dell’emergenza della PSA affinché si potessero coinvolgere ed aggiornare istituzioni e associazioni sulle attività di contenimento e monitoraggio e per raccogliere le istanze provenienti dal territorio.
Si è convenuto sulla necessità di inserire un soggetto unico provinciale di riferimento che possa coordinare tutti gli enti coinvolti nell’emergenza. Sono state richieste inoltre alla struttura commissariale, in occasione di un’imminente nuova ordinanza, nuove regole a tutela delle aziende e delle attività coinvolte nelle aree compromesse.
Anche alla luce dell’ultima riunione ministeriale del Gruppo operativo degli esperti Psa, che si è tenuta il 10 gennaio, il Piemonte ribadisce l’importanza di non porre ostacoli allo svolgimento delle attività venatorie di depopolamento del cinghiale per contrastare il proliferare dei capi e la necessità di avere risorse per ristorare tutti i territori coinvolti e danneggiati.
In merito alla polemica sollevata dal Consigliere Regionale Domanico Ravetti e relativa alla gestione della pandemia da parte della Regione, quest’ultima replica ricordando che la Peste suina africana è un’emergenza sanitaria nazionale disciplinata nelle azioni da intraprendere da regolamenti europei (2021/605 e 2020/687) che impongono ai paesi interessati; da Psa regole stringenti da applicare alle aree in cui è stata rilevata la malattia.
Tali aree, per la gestione dell’infezione, sono sotto competenza del Ministero della Salute.
Sulla base di questa normativa vincolante, il Ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito il nuovo Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana, adottato dall’Italia per il 2023, che si pone, sulla base dei regolamenti UE, diversi obiettivi: proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus; evitare che l’infezione si diffonda e si trasmetta dai suini selvatici, dove al momento è unicamente presente, ai suini domestici; contenere l’infezione all’interno delle attuali zone infette (Piemonte, Liguria, Lazio).
La Regione Piemonte è stata sin da subito sensibile alla tematica. Oltre a coinvolgere costantemente e periodicamente il territorio e le istituzioni, ha messo a disposizione risorse umane e, a fronte della difficoltà di reperimento di quelle economiche da parte dello Stato, ha anticipato fondi per arginare il dilagare della problematica.
Ora pertanto richiede che chi detta le regole indichi anche i metodi per ottenere i risultati auspicati in termini di depopolamento e metta a disposizione congrue risorse finanziare per risarcire i danni e procedere all’eradicazione, altrimenti dovremo far fronte solo a imposizioni a danno dei territori alessandrini senza peraltro porre soluzioni al problema.